Anche uno spettacolo teatrale per commemorare il 90° della nascita di Eugenio Carbone

Ancora un evento per ricordare l’artista e stilista Eugenio Carbone.

Il 2023 ha visto una serie di iniziative per commemorare il novantesimo della nascita mentre il 2024 ha fatto conoscere la sua storia anche attraverso la tv, approdando infine, alle scuole. 

Infatti, Susy Carbone, figlia dell’artista e responsabile dell’Archivio storico, è stata intervistata a Telecusano da Giò Di Sarno per la rubrica L’emigrante nel programma “Di sabato pomerigGiò “ durante la quale ha raccontato la storia dell’artista attraverso alcune immagini conservate in Archivio.

Un forte impulso è stato sicuramente dato anche dai libri di Daniela Rossi “Taglia lungo, cuci stretto” e “Eugenio Carbone. Un genio tra ago e pennello” editi dalla Casa Editrice Cleup nei quali si narra il suo percorso di vita e professionale.

Dalla prima di queste narrazioni – “Taglia lungo, cuci stretto”, con il quale l’autrice Daniela Rossi aveva vinto il primo premio al Concorso dell’Autobiografia 2022 – gli allievi della Scuola per Cantastorie LUA di Anghiari,  il 4 maggio scorso hanno portato in scena per le vie del borgo il racconto su Eugenio Carbone.  

Susy Carbone invece, nell’Istituto comprensivo nel quale insegna, ha intrapreso con la sua classe 3^ primaria, un percorso didattico interdisciplinare in cui agli alunni è stato dato modo di conoscere, attraverso la lettura di brani della biografia “Eugenio Carbone. Un genio tra ago e pennello”, la storia dell’artista, diversi tipi di testo, le tecniche espressive per comunicare emozioni e sensazioni, gli strumenti per intuire le conseguenze delle situazioni storiche nella vita della società del tempo, la possibilità di conoscere e capire l’importanza di alcuni mestieri scomparsi, gli aneddoti della vita della società a partire dal 1933 ad oggi, cogliendo le differenze tra il passato e il presente.

Il percorso interdisciplinare a 360°, ha previsto ancora una visita presso il MAM Museo delle Arti e dei Mestieri di Cosenza dove gli alunni hanno potuto ben vedere le opere esposte dell’artista e realizzare, nel laboratorio sul ritratto,  alcuni ritratti e opere di Carbone, con diverse tecniche e materiali e la proiezione del cortometraggio di Caterina Misasi “Cosenza in testa” che mostrava, indossati dalle attrici, alcuni abiti realizzati da Carbone.

Non si è trattato di una semplice visione; è stata invece una vera e propria operazione storico-culturale perché i bambini sono stati introdotti nel mondo della comunità Arbereshe, per scoprire costumi e usanze di una minoranza che vive in Calabria, per dipingere dei “maccaturi” termine calabrese che indica il fazzoletto per la testa, utilizzando varie tecniche pittoriche, insomma per scoprire e sperimentare in modo nuovo, approfondito ed interessante gli argomenti di studio. L’educazione emozionale e sentimentale è stata approcciata attraverso lo studio delle espressioni del viso, del movimento del corpo, della danza.

Il team, composto dalle docenti C. Amadori, M. Vergari, S. Frezza, E. Bruno, D. Papa e dalla stessa Susy Carbone, figlia di Eugenio, operando di concerto, ha reso possibile il coinvolgimento di tutte le discipline e gli alunni hanno realizzato attività laboratoriali – legate all’ apprendimento delle nozioni sul baco da seta e sulla metamorfosi della farfalla e alla conoscenza di vere storie del passato –  e hanno scritto anche un testo teatrale che, in coincidenza con la chiusura della scuola  è stato poi rappresentato –alla presenza dei genitori,  degli eredi di Carbone e dell’attrice e regista cosentina Caterina Misasi – presso il teatro dell’istituto.

Le musiche e le canzoni di Mina, Battiato, Mister Rain, Fedez e Renato Zero realizzate con la chitarra dal musicista M. Vergari, hanno accompagnato il racconto della vita di Eugenio Carbone fino alla realizzazione teatrale del cortometraggio COSENZA IN TESTA che tra i suoi fotogrammi, lascia scorrere il risvegliarsi di una città abbandonata che coinvolge prima gli uomini e poi anche gli uccelli, tra questi un pavone che ruba una scarpetta alla protagonista.

La recita degli alunni è avvenuta sullo sfondo delle scenografie costituite dalle opere di Carbone affisse sulle quinte e sul fondale: i ritratti dei genitori di Carbone, alcuni momenti dell’allevamento del baco e della produzione della seta, paesaggi e quadri moda e infine, alcune foto della protagonista del corto, Vera Dragone, con gli abiti di scena di ‘Cosenza in testa’. Il costume del pavone è stato realizzato da Ginevra Losito Carbone, nipote di Eugenio, per le riprese del cortometraggio è stato indossato da una delle alunne nel corso dello spettacolo.

L’intervista alla regista Caterina Misasi ha rappresentato per gli alunni la ciliegina sulla torta; la Misasi si è  complimentata con loro per il lavoro svolto, per aver saputo trasmettere in modo ‘puro’ e chiaro il messaggio che lei intende comunicare con il cortometraggio, per essere riusciti a interiorizzarlo e ad esprimere le emozioni solo attraverso il linguaggio del corpo.

La bontà di un progetto sta nella sua replicabilità cioè nel suo poter essere portato in altri contesti diversi da quello originario affinchè anche altri possano acquisire conoscenze e competenze legate ad esso. Per tal motivo è’ intenzione degli eredi preparare il progetto per altro istituti di ogni ordine e grado, per diffondere le opere di Carbone attraverso percorsi multidisciplinari e con l’utilizzo deelle nuove tecnologie.

Biografia – Eugenio Carbone

Ha lavorato con Germana Marucelli, Sorelle Fontana, Renato Balestra, dimostrando un’alta competenza di tecnica sartoriale, conciliando il suo lavoro di sarto d’Alta Moda, modellista e stilista con l’intensa attività pittorica, espressione della sua eclettica creatività artistica.

Ha ricevuto prestigiosi premi e riconoscimenti, tra tutti ricordiamo l’ultimo, del 2002 in occasione dell’esposizione d’arte “Moda italiana 1950-1980”, organizzata sotto l’alto Patronato dell’Ambasciatore d’Italia Cappello, presso Villa Radetzky a Lubiana (Croazia), premio conferitogli per l’opera, a tema Moda, dal titolo “Abito drappeggiato su manichino con cappello, violino e vaso”.

Autore del manuale “Fondamenti di stilismo e modellismo per la progettazione libera su manichino”, ha ideato un metodo didattico per la formazione dei giovani stilisti al quale è abbinato un mini manichino da lui brevettato. La diffusione di questo progetto è compito della nipote Ginevra, che ha sempre seguito i seminari e i corsi in cui insegnava il nonno, e che intendetrasmettere la propria esperienza ai giovani che amano la moda.