La musica dei Nomadi ad Atri in favore della Lega Italiana Fibrosi Cistica Abruzzo
ATRI – Il 2 aprile, con inizio alle 21 al Teatro Comunale di Atri, serata musicale in favore della Lifc (Lega Italiana Fibrosi Cistica) Abruzzo alla quale andrà parte del ricavato.
La lunga serata vedrà la partecipazione di “Io Vagabondo Nomade”, famosa cover band dei Nomadi e nella seconda parte di due componenti del celebre gruppo emiliano: il cofondatore del gruppo dei Nomadi Beppe Carletti e il frontman Yuri Cilloni.
I due si esibiranno proponendo al pubblico i brani meno conosciuti del loro repertorio. L’evento è organizzato da Assibro, Eco Sicurezza, Lega Italiana Fibrosi Cistica Abruzzo e Power Eventi.
“Noi ad Atri abbiamo fatto sempre poche manifestazioni – afferma Celestino Ricco, presidente della Lifc Abruzzo – dunque abbiamo accettato l’invito di Giovanni Di Sipio della Power Eventi per questa serata, considerando le situazioni particolari in cui viaggia il nostro centro, ancor di più in questo periodo di Covid.
Questa iniziativa – continua – più che per la raccolta fondi serve per far conoscere il centro, anche per il percorso della domiciliazione delle cure che stiamo portando avanti.
Questo perché ci siamo da più di 10 anni e molti cittadini di Atri non sanno di che cosa stiamo parlando.
L’anno scorso abbiamo chiuso questo progetto della Regione Abruzzo del 2018, reiterato nel tempo per il Covid e ci eravamo proposti di portare le cure direttamente a casa dei pazienti.
Noi abbiamo bisogno di fisioterapisti che abbiano conoscenza della patologia e di infermieri.
Poi abbiamo messo in piedi in questo periodo un servizio psicologico a distanza, quindi facciamo in modo che i pazienti si muovano il meno possibile.
In Abruzzo abbiamo anche finanziato un percorso di telemedicina, continuiamo a conservarlo, anche a breve ci sarà un passaggio di obbligo sanitario e si dovrà vedere come andrà avanti questo percorso.
La patologia è genetica, indiretta e ed è molto diffusa con circa 7 mila pazienti in tutta Italia, quando è stata scoperta c’era un’aspettativa di vita molto bassa, ora attraverso la ricerca sui farmaci, che sono di grande aiuto, si sono modificati un po’ questi rapporti.”