3.32: tremò la terra, Domenica delle Palme di 11 anni fa, poi fu morte e distruzione.
TERREMOTO DELL’AQUILA
Stefania Pezzopane- “Era Domenica delle Palme. 11 anni fa. Poi alle 3,32 del 6 aprile, accadde tutto. Il pensiero va lì, inesorabilmente. E senza quello stare insieme a migliaia, silenziosi, mi sembra ancora più vicino il ricordo, non lenito dal nostro consueto e notturno abbraccio collettivo, illuminato dalle fiaccole. Era Domenica delle Palme, una domenica normale, eravamo impauriti ma anche tranquillizzati dai Pifferai magici della Commissione grandi rischi. E scacciavamo la paura, felici di poterci godere una Domenica speciale. Ma poi arrivarono le 3.32 e tutto fu diverso, da allora. Pensavo in quelle ore maledette, dii aver visto tutto il dolore possibile. E poi di nuovo con Amatrice e Rigopiano, toccare con mano la morte. Ma ora a distanza di 11 anni, in questa nuova Domenica delle Palme, sento purtroppo fresco quel mio, dolore condiviso con il resto del mondo. Con il virus che uccide ovunque e fa morire nella solitudine. Ecco si avvicinano le 3,32 del 6 aprile 2020. Senza la luce delle fiaccole accese in strada, tra migliaia e migliaia di persone. Mi manca questa fisica vicinanza e commozione. E mi struggo nel ricordo di 309 angeli perduti per sempre. Mi stringo alle famiglie. Ed abbraccio la mia gente, nel silenzio della notte. “
LORENZO SOSPIRI _ “In questo momento della storia dell’uomo, in cui sembrano venire meno le certezze e le speranze, è importante non disperdere la memoria degli eventi. Quando la natura, in maniera così brutale e inaspettata, rimodella le anime e le pietre di un intero territorio, non resta che conservare, nelle generazioni, il ricordo e la celebrazione di quello che è stato. Ecco che la memoria del sisma aquilano del 2009, quest’anno assume significati diversi e più profondi. Il dolore si sovrappone ad altro dolore e magari, in questa spirale di sentimenti umani, così intimi, la comunità degli abruzzesi coglierà in maniera più chiara e significativa il senso delle cose perdute, insieme alla bellezza della ricostruzione e al coraggio di rialzarsi. Esattamente 11 anni fa, in questa stessa notte, tra la domenica delle Palme e il lunedì, sul nostro Capoluogo di Regione il 6 aprile 2009, si abbatté una tremenda sciagura. Oggi come allora, il ricordo delle 309 vittime del sisma aquilano, insieme a tutte le vittime dei disastri naturali che hanno colpito la nostra Regione, è forte nel mio cuore e nel mio spirito. Non dimenticheremo mai quei giorni di sofferenza che oggi purtroppo coincidono con un virus che sta mietendo ancora tante, troppe vittime. L’Assemblea regionale abruzzese sarà sempre presente e vicina, oggi come all’ora, al dramma subito dall’Aquila. La cancellazione della fiaccolata commemorativa, paragonabile al rinnovo annuale di un abbraccio tra gli aquilani e l’Abruzzo, sarà l’ennesima rinuncia che questo periodo impone, non sarà però l’alibi per “non esserci” con il cuore e con qualche piccolo gesto simbolico. Il Consiglio regionale aderisce all’iniziativa promossa dai Comitati dei Familiari delle Vittime e dal Sindaco dell’Aquila, quella di accendere una luce alle finestre e ai balconi, alla mezzanotte tra il 5 e il 6 aprile. Il colonnato dell’Emiciclo sarà illuminato dalle fiaccole, dando particolare rilievo alla bandiera tricolore. Quest’anno il ricordo del sisma aquilano abbraccerà l’intera Italia”.