3° appuntamento con “Organi marsicani”. L’Organo della Chiesa di S. Pietro Apostolo di Rocca di Botte
L’Organo della Chiesa di S. Pietro Apostolo di Rocca di Botte è situato in cantoria, proprio sopra la porta d’ingresso e di fronte all’altare Maggiore. E’ possibile accedere all’organo prima dell’accesso in Chiesa essendo la porta d’ingresso alla cantoria posta proprio subito dopo la porta principale. L’organo è racchiuso in una Cassa di risonanza a tre campate divise da lesene le quali sorreggono sportelli utili per la momentanea apertura dello stesso in occasione dell’uso.
La cassa è addossata alla parete in stile Barocca come la Cantoria e di colore nero verniciata probabilmente a olio. Lo strumento è dotato di un somiere a tiro di quarantacinque canali e 9 registri e di uno più piccolo quasi sicuramente per l’utilizzo delle ance. Il prospetto, come la cassa, a tre campate e composto da 25 canne originali in stagno (7-9-7).
La tastiera con 45 tasti(Do1-Do5) in bosso ed ebano è con prima ottava scavezza, incorporata alla consolle del tipo a finestra. I tiranti dei registri sono in legno tornito e sono disposti, alla destra dell’organista, in due file verticali.
La pedaliera di nove note (Do1,Do2) è in sesta e sempre unita con stringhe alla tastiera .
Lo strumento è fornito dei seguenti registri:
- Principale di 8′;
- Ottava
- Decima quinta,
- Decima nona(mancante),
- Vigesima seconda,
- Vigesima sesta,
- Vigesima nona,
- Voce umana
- Flauto in XII,
- Tira tutti (dalla decima quinta).
Sono visibili due fori che probabilmente venivano utilizzati per altri accessori, uno dei quali comanda un piccolo somiere (forse uccelli). E’ presente un altro somiere, come detto sopra, per una fila intera di canne, che però non è collegato al somiere maestro (del tipo a tiro).
L’ organo sicuramente è stato costruito da Cesare (II) Catarinozzi di Affile e databile fra gli ultimi anni del seicento e i primi del settecento. L’attribuzione è provata da un cartiglio presente all’interno della secreta del somiere maestro, che anche se strappato in più punti, contribuisce ad avvalorare la tesi su esposta. Dai frammenti presenti si evince la seguente dicitura: “C maiuscola, e di seguito… tarinozzi di Affile e poi ‘L’anno…….,” come è sempre stata consuetudine per gli organari firmare le opere costruite.
Lo strumento perfettamente funzionante nel 2003 è stato utilizzato per dei Concerti tenuti in occasione di convegni organizzati per celebrare Bonifacio Graziani e portare all’attenzione l’importanza dell’Organo stesso.
Il concerto per il restauro si è tenuto il 21 agosto 2009, ad opera del maestro Roberto Marini.