40 anni senza Rino. Ad Avezzano tributo in piazza al grande cantautore

AVEZZANO – Eventi Estate, rassegna estiva del Comune di Avezzano, rende omaggio a Rino Gaetano.
A quaranta anni dalla scomparsa, oggi, venerdì 13 agosto, alle ore 21.30, in piazza Risorgimento, nell’ambito del cartellone estivo varato dall’amministrazione Di Pangrazio, è in programma il concerto della Tribute band ufficiale.
La band è stata fondata nel 1999 dalla sorella Anna e vede come protagonista Alessandro, il nipote del celebre artista Rino.
L’ingresso del pubblico è gratuito, ma può accedere solo per chi è munito del Green pass e della prenotazione nel rispetto dell’ultimo decreto del governo Draghi sulle normative anticovid.
Concerto della Tribute Band ufficiale voluta dalla sorella di Rino
Un viaggio emozionale tra le note, le poesie e i profondi messaggi nascosti nei brani di Rino Gaetano.
«Il tributo a un grande artista come Rino Gaetano a quarant’anni dalla scomparsa, con la band ufficiale capitanata dal nipote Alessandro – sottolinea l’assessore alla cultura, Pierluigi Di Stefano – è un grande onore per Avezzano.
La musica sarà sovrana in piazza Risorgimento con il rispetto delle dovute norme di sicurezza e di distanziamento».

Rino Gaetano non ha ovviamente bisogno di presentazioni, ma è sempre bene dare qualche informazione in più su questo grande artista in questo anniversario.
Salvatore Antonio Gaetano nasce a Crotone il 29 ottobre 1950 in una famiglia originaria della cittadina limitrofa di Cutro.
Al momento della sua nascita, la famiglia era appena rientrata in Calabria dopo aver trascorso, a causa dell’imperversare della seconda guerra mondiale, un periodo di sfollamento a Dolo (Venezia), dove era pure nata la sorella maggiore Anna.
Omaggio di Avezzano ad un “rivoluzionario” della musica
Nel 1969 Rino si avvicinò al teatro e iniziò a frequentare il Folkstudio, noto locale romano dove si esibivano molti giovani artisti.
In questi anni iniziano ad emergere quelle caratteristiche che lo differenziavano da altri artisti coevi e che altri frequentatori del Folkstudio mal sopportavano: la forte ironia dei suoi brani e il suo modo di cantare e di criticare.

Nel 1976 Gaetano incise il suo secondo album, Mio fratello è figlio unico.
Con questo disco, il cantautore calabrese cercò di attirare l’attenzione dell’ascoltatore proponendo argomenti drammatici, soprattutto la solitudine e l’emarginazione, temi portanti dell’album.
Grazie al nuovo linguaggio e alle nuove soluzioni musicali (come l’utilizzo del sitar, del banjo e del mandolino), Gaetano riuscì a ottenere un album più complesso e maturo del precedente.

Gli anni passano e Rino inizia a maturare anche sul palco, le sue esibizioni erano notevolmente cambiate rispetto ai primi tempi.
Il cantante aveva un seguito decisamente maggiore e la scenografia adesso era studiata nei minimi dettagli.
Gaetano prese parte prima al Festivalbar e poi, in ottobre, partecipò al Discoestate a Rieti.
In quest’occasione si rese protagonista di una protesta: non accettò il fatto di dover cantare in playback e quando arrivò il suo turno, invece di far finta di cantare, decise di fare l’indifferente e fumarsi una sigaretta.

La vita e la carriera di Rino Gaetano si interruppero il 2 giugno 1981 all’età di trent’anni in seguito a un incidente stradale.