AVEZZANO – Velocizzazione del treno Roma-Avezzano, non ci resta che piangere. E si, viene davvero da piangere nel vedere che, ancora una volta, attorno a questo delicatissimo ed urgente problema infrastrutturale della Marsica, si faccia molto fumo, come ai tempi del treno a vapore.
Perché non ci resta che piangere? Bene, presto lo spieghiamo. Nell’ultimo Consiglio comunale di Avezzano, come peraltro riferito in altro servizio, i consiglieri di maggioranza hanno presentato ed approvato una mozione che chiama il Sindaco Di Pangrazio a convocare l’Assemblea dei Sindaci della Marsica, meglio nota come “Parlamentino dei Sindaci Marsicani“, per far si che si dia forza al progetto di Rfi, peraltro sul quale c’è il via libera della Regione Abruzzo, per la velocizzazione dell’intera tratta Roma-Pescara.
A suscitare le preoccupazioni sono state alcune interferenze, provenienti da L’Aquila, che pretendevano una sorta di deviazione della linea Roma-Pescara su L’Aquila, in sostanza bypassando o facendo diventare di secondo livello, il transito per Avezzano. Insomma, circumnavigare mezzo appennino per poi arrivare a Pescara o a Roma. Ora, a parte il buon senso e l’economicità di un’opera, nonché la sua efficienza, si dovrebbe iniziare a comprendere che a muoversi, per difendere le legittime aspirazioni di un territorio, sono le istituzioni ed i rappresentanti preposti. Una notazione fatta in Consiglio dall’esponente dell’opposizione Mario Babbo che ha detto: «Quello che in coscienza non mi convince è il mezzo che viene proposto nella mozione dei consiglieri di maggioranza per arrivare al risultato. Avrei ritenuto più utile ed in questo senso propongo una modifica della mozione se si fosse giunti ad invitare il Sig. Sindaco della Città di Avezzano a predisporre, unitamente ai consiglieri comunali, un documento atto a promuovere la riprogrammazione da parte del Governo regionale e del Governo nazionale dei tempi di attuazione dei lotti funzionali della linea ferroviaria Pescara-Roma, riportati nella relazione del Gruppo di Lavoro, individuando in via prioritaria gli interventi sulla tratta Roma-Avezzano.
- invitare i Comuni Marsicani a voler predisporre anche essi un documento in tal senso;
- sensibilizzare i Parlamentari locali e Consiglieri regionali affinché si facciano promotori delle suddette istanze presso i competenti organi.
La richiesta di convocazione del cd Parlamento dei sindaci, sindaci per i quali nutro profondo rispetto e stima, non ha senso di esistere, il parlamentino è un organo non previsto da alcuna norma. Siamo noi consiglieri comunali a dover mettere in campo le nostre forze, tutto il resto è pubblicità superflua soprattutto in questo momento dove non servono riunioni, vetrine e inaugurazioni, stante il perdurare dell’emergenza Covid».
Potrebbe sembrare una questione di lana caprina, ma non lo è. Il fronte aquilano, quando ha avanzato queste richieste, non ha fatto parlare l’Assemblea dei sindaci Aquilani, o il Club Amici dell’Aquila, no. Ha parlato il Sindaco dell’Aquila, ed hanno parlato esponenti politici ed istituzionali aquilani a vari livelli.
Per proseguire dobbiamo prima ricordare il significato di ente pubblico: “Un ente pubblico italiano, ai sensi della legge italiana, è un ente costituito o riconosciuto da norme di legge, attraverso il quale la pubblica amministrazione svolge la sua funzione amministrativa per il perseguimento di un interesse pubblico.”. Dunque, premesso che il Parlamentino dei Sindaci non è un’istituzione e, a norma di definizione, tantomeno un ente pubblico, possiamo dire che convocarlo per questi fini, altro non è che convocare una sorta di circolo privato. Che poi non faccia terrore a nessuno, lo dimostrano i risultati, ultimo, ma solo in ordine temporale, quanto avvenuto con la questione Asl e la dirigenza Testa. Tanta foga, tanto umore, ma fuori dal Castello Orsini tutto è passato come un refolo di vento primaverile.
Ben altra cosa sarebbero deliberazioni ufficiali e unanimi di giunte e Consigli comunali di tutta la Marsica e territori ad essa connessi, con interventi di consiglieri provinciali, regionali e parlamentari eletti in Marsica o Marsicani, che puntino decisamente e con forza a tutelare il progetto della velocizzazione di questa linea ferroviaria, magari puntando anche a precisarne definitivamente la denominazione, del tipo: “Linea Ferroviaria Veloce Roma – Avezzano – Sulmona – Pescara”. E si supererebbero tutti i dubbi.
Allora, per arrivare a meta, crediamo che questa mozione per convocare qualcosa di assolutamente ininfluente, sia solo fumo, tanto fumo negli occhi dei marsicani. Come quello del treno a vapore di… “Non ci resta che piangere”.