Torna dopo 20 anni in Abruzzo il Convegno Nazionale della Società Italiana Veterinari Igienisti. Focus sulle nuove sfide della sicurezza alimentare

TERAMOL’Università di Teramo ospiterà come sede organizzatrice il 31° Convegno Nazionale della Società Italiana Veterinari Igienisti che si terrà in Aula Magna dal 22 al 24 settembre prossimo.

L’evento torna in Abruzzo dopo quasi 20 anni – fu organizzato l’ultima volta nel 2003 a Pescara – grazie agli sforzi congiunti della Facoltà di Medicina Veterinaria, in particolare della Sezione di Igiene e sanità dei prodotti di origine animale , e della Facoltà di Bioscienze. Presidente del Comitato organizzatore è Alberto Vergara, direttore della Scuola di Specializzazione in Ispezione degli alimenti di origine animale dell’Università di Teramo.

Il focus del 31°Convegno è incentrato sulle nuove sfide del veterinario igienista tra i pericoli
emergenti e il ruolo delle autorità competenti nei controlli ufficiali.

«Questo tema – si legge nella presentazione – verrà affrontato con diversi approcci in due tavole rotonde. La prima, incentrata sull’ Identificazione e gestione dei pericoli emergenti: le nuove sfide della Sicurezza Alimentare, ha lo scopo di fornire una panoramica su quei pericoli che attualmente, e presumibilmente sempre più nei prossimi anni, rappresentano e rappresenteranno una sfida per tutte le figure professionali coinvolte a vario titolo e a vario livello nel settore agro alimentare.

Circoscriverli in un ambito di conoscenza è imprescindibile per l’individuazione di adeguate strategie di controllo, che possano prevenirli, eliminarli o quantomeno ridurli a un livello accettabile».

«La seconda tavola rotonda – prosegue – dal titolo Adeguamento della Normativa Nazionale alle disposizioni del Regolamento UE 625/2017: D. lgs 27/2021 la controperizia e la controversia , ha
l’obiettivo di gettare luce su questi due importanti istituti posti a tutela degli operatori del settore
alimentare in tema di controlli ufficiali, cercando attraverso il coinvolgimento e le esperienze delle
numerose figure professionali coinvolte, di chiarire le zone d’ombra tra le pieghe della normativa e
pervenire ad un’uniformità di azioni e comportamenti su tutto il territorio nazionale».

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