In visita all’Aia dei Musei di Avezzano gli studiosi dell’Università Libre de Bruxelles e dei Musei Reali d’Arte e di Storia
Avezzano e l’Aia dei Musei hanno accolto a braccia aperte gli studiosi dell’Università Libre de Bruxelles e dei Musei Reali d’Arte e di Storia che hanno visitato la struttura museale dove sono ospitate le due gemme più preziose – o quasi – della storia del nostro territorio e parliamo del Lapidarium o Le parole della pietra e de Il filo dell’acqua.
L’attenzione degli illustri visitatori, accompagnati dal prof. Cesare Letta e dalla prof.ssa Cecile Evers, è stata attratta, in particolare, dalla sezione del Lapidarium.
La peculiare esposizione fu allestita proprio a cura del prof. Cesare Letta e dalla dott.ssa Emanuela Ceccaroni sin dalla nascita dell’Aia dei Musei.
Ricca di epigrafi e testimonianze dell’antico e glorioso passato del popolo marso e delle chiese e dei palazzi nobiliari distrutti dal terribile sisma del 13 gennaio 1915, la visita di tale luogo trasmette emozioni e sentimenti che si legano a episodi di vita pubblica ma anche della quotidianità.
Il passaggio alla sezione de Il filo dell’acqua, ha suscitato in loro curiosità e meraviglia apprezzando la storia del prosciugamento del Lago Fucino, dai primi tentativi ad opera dell’imperatore Claudio, fino all’intervento risolutivo del Principe Alessandro Torlonia che si avvalse dell’ausilio tecnico dell’ingegnere svizzero Frantz Mayor De Montricher e del completamento dei lavori ad opera di due ingegneri, il direttore dei lavori, lo svizzero Henry Samuel Bermont e il vice direttore il francese Alexandre Brisse, coadiuvato dall’agente Léon De Rotrou.
Il prof. Cesare Letta, nato ad Avezzano, è stato Ordinario di Storia romana presso l’Università di Pisa ed è studioso esperto di archeologia e classica ed epigrafia romana è stato eccellente guida per la prof.ssa Cecile Evers con la quale avrà sicuramente intrattenuto, durante la visita, uno dotto scambio di conoscenze e idee su quanto andavano vedendo.
La prof.ssa Evers ha diretto dal 2007 gli archeologi dell’Università di Bruxelles e di Lovania sugli scavi presso il sito di Alba Fucens già nell’anno successivo alla imponente mostra “Poco Grano Molti Frutti”, allestita nel Museo del Cinquantenario della Capitale belga, e che oggi sono alla decima campagna di scavo nel sito albense.
In questo mese di settembre stanno studiando i preziosissimi materiali – scavati in precedenza – che risulteranno utilissimi per le successive comunicazioni alla comunità scientifica e per i quali possono contare sull’aiuto del prof. Letta e anche dello studioso australiano dott. Patrick Tansey.
Sono stati i loro interessi, il loro amore per l’antico e la loro presenza, sempre competente e appassionata, a offrire il continuum alle prime opere di scavo iniziate proprio da archeologi belgi e a portare Alba Fucens al livello di attenzione nazionale e internazione che merita.
C’è solo da augurarsi che la collaborazione continui affinché il nostro territorio possa diventare un centro aggregante non solo di reperti da visitare ma di opere da studiare e valorizzare perché di storie da raccontare non ne abbiamo una sola!