Cittadini. La solitudine dell’utente “cornuto e… mazziato”
TAGLIACOZZO – Povera Italia poveri noi. Siamo giornalmente schiaffeggiati, vessati, dall’arbitrio e dal potere delle grandi società che gestiscono i servizi essenziali. Complice e fiancheggiatrice di cotanto masochistico sistema, è la cosiddetta digitalizzazione.
Luce, gas, acqua, poste, telefoni, banche: tutti uguali! E chi non sa smanettare sul pc, chi non lo possiede affatto è out: subisce, subisce e subisce ogni tipo di angheria. Anche in questa massacrata, povera e derelitta nostra Marsica. Poco importa ai vari gestori se linee o accessi riservati ai diversi siti funzionino o meno. Accade, per esempio, che sull’ultima bolletta dell’acqua, in un angolo remoto della stessa, il gestore reclami dall’utente il pagamento della fattura precedente. A questo punto la “vittima” di turno chiama il numero di contatto dell’azienda interessata e, dopo aver ascoltato una lunga tiritera antipatica di una voce sintetica (se ti occorre questo spingi il tasto 1, se ti occorre quello spingi il tasto 2, se ti occorre quell’altro spingi il tasto 3 e via fino ad arrivare esausto al settimo o ottavo tasto da spingere), risponde uno degli addetti al quale fa presente di aver già pagato quanto erroneamente richiesto. Non finisce nemmeno di spiegare che subito l’operatore consiglia di inviare i titoli dell’avvenuto pagamento via e-mail. “Ma io non ho l’equipaggiamento informatico necessario per fare questo tipo di operazione”, spiega il disgraziato chiedendo una soluzione più agevole e percorribile. “Si rechi allora al nostro punto di riferimento del suo paese e lì risolverà il problema”, è la risposta definitiva dell’addetto al call-center.
Armato di santa pazienza, benché non in buone condizioni di salute, la “vittima” segue l’indicazione ricevuta e, pedibus calcantibus, raggiunge il posto indicato. Sorpresa! Lo sportello al pubblico, con diverse altre “vittime” in attesa di fornire o chiedere chiarimenti sulle fatture, rimane misteriosamente sbarrato per l’intera giornata. Non ricevi la bolletta del telefono? Idem con patate. Dopo un’estenuante attesa e dopo aver ascoltato una raffica di offerte per fregarti meglio, rappresenti all’operatrice di non aver ricevuto la fattura dell’utenza. “Il disservizio è delle Poste, egregio signor tal dei tali – argomenta la gentile signorina – si iscriva al nostro sito dedicato e potrà riceverla per via informatica”. “Le chiedo se può inviarmi un duplicato”, replica disorientato il malcapitato. Controreplica dall’altro capo del telefono: “Se le spedisco il duplicato si ritrova il medesimo problema con il mancato recapito da parte delle Poste ma, se proprio vuole, le rispedisco un duplicato ma le addebiteremo sulla prossima fatturazione un costo aggiuntivo di 6 euro”.
E’ un paese normale la nostra cara Italia? L’Agcom conosce questi trucchetti? Nel frattempo la spremitura e le prepotenze a danno degli utenti continuano imperterrite e senza soluzione di continuità.