Le Storie di Castel del Monte e delle Terre della Baronia nel libro di Mario Basile in presentazione all’Aquila

Castel del Monte

L’AQUILA – La storia dei paesi della montagna, la cultura popolare, le vicende del popolo dei Vestini e del suo re Nevio Pompuledio, noto come il Guerriero di Capestrano, l’epoca florida della pastorizia e dell’arte della lana la cui economia ha permesso la costruzione di castelli, palazzi, rocche militari, chiese con le loro opere d’arte di cui il territorio è disseminato, ma anche la decadenza, per tanti diverse motivazioni, di quest’economia, la nascita di nuove attività fuori di quel territorio ha impoverito la montagna e spopolato i paesi attraverso l’emigrazione; la nascita negli ultimi tempi di nuove piccole economie grazie al coraggio, all’amore, all’attaccamento a quel territorio, all’intraprendenza di “Capitani coraggiosi” danno nuove prospettive a questi borghi della montagna aquilana.

Tutto questo è quanto raccontato nel libro di Mario Basile Questo antico borgo natio-Ricordanze Terre della Baronia.

Un titolo di ispirazione leopardiana, una sorta di Zibaldone in cui si intrecciano storie sociali, politiche, profili di vicende e personaggi che tracciano un profilo parziale di un territorio montano uniforme nelle sue vicissitudini storiche.

Mario Basile

Molti racconti del libro si avvalgono degli acquerelli del compianto Sandro Conti e delle foto di Giorgio Marcoaldi. Illustrazioni di artisti locali corredano invece la parte riservate alle favole delle nonne.

Il libro di Mario Basile verrà presentato venerdì prossimo, 21 ottobre alle ore 17 all’Aquila nell’ambito della manifestazione “One Hundred Gran Sasso” in un padiglione del villaggio che sarà allestito San Bernardino alla presenza dell’autore, dei giornalisti Angelo De Nicola e Marco Signori e di Domenico Taglieri, presidente della Fondazione Carispaq che ha patrocinato la pubblicazione.

Manuela Del Beato e Adriano Sabatini leggeranno brani tratti dal libro.

La Rocca di Calascio, simbolo di questo territorio montano, sembra voler narrare le vicende di queste comunità di pastori e contadini:

“Dall’alto dei 1.460 metri di questa montagna, sono il guardiano solido, imponente e maestoso che da secoli vigila su queste Terre!

Da quassù ho visto passare fiumi lanosi di greggi belanti transumanti lungo il Tratturo Magno verso l’Apulia scavalcando Forca di Penne per scendere verso ‘l’Adriatico selvaggio’.

Ho segnalato la presenza di pericoli e nemici da quando Federico II aveva il controllo intimidatorio sul territorio fino alla Valle Tritana: ‘Io Federico di Hohenstaufen riaffermo da questa eminente posizione il mio dominio su tutto l’Abruzzo.

Quanti vedranno la rocca animata dalla presenza di guerrieri pronti alla bisogna, lo ricordino!’”.

Col progetto “Rocca Calascio luce d’Abruzzo”, com’è noto finanziato con il Programma ministeriale “Attrattività dei Borghi”, l’antico presidio, location di tanti film, può diventare veicolo non solo di concreti progetti di valorizzazione del territorio montano, ma anche di richiamo per un turismo che valica anche i confini nazionali.

In precedenza, il libro è stato presentato a Castel del Monte il 9 agosto, l’11 agosto a cura del Comune di Calascio è stato presentato presso la chiesa di San Leonardo, mentre il 20 agosto a Barisciano.

Alle iniziative hanno partecipato i sindaci di Castel del Monte Matteo Pastorelli, di Calascio Paolo Baldi e di Barisciano Fabrizio D’Alessandro proprio perché da questi eventi culturali possa nascere qualcosa di costruttivo e di positivo per il rilancio del territorio montano e di attività economiche e turistiche, un progetto che già da tempo, magari con qualche difficoltà, si sta portando avanti da parte delle comunità locali.

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