Campano scoperto e denunciato dalla Finanza per aver richiesto “Superbonus 110%” per lavori edilizi mai eseguiti. Controllati oltre 400 cantieri
CHIETI – Continua l’attività di prevenzione del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Chieti nel settore dei bonus edilizi (Decreto Rilancio) che ha permesso di monitorare oltre 400 cantieri, per i quali sono stati richiesti crediti d’imposta per oltre 30 milioni di euro.
In tale contesto, il Gruppo di Chieti ha ricostruito le dinamiche fraudolente poste in essere da un general contractor campano il quale, utilizzando i dati fiscali di un ignaro contribuente (mediante “alchimie” informatiche e pretestuosi preventivi e studi di fattibilità) accedeva al cassetto fiscale del potenziale beneficiario al fine di certificare crediti inesistenti; va da sé che il contratto non è mai stato perfezionato e né tantomeno avviato il cantiere.
Il responsabile è stato segnalato all’Autorità Giudiziaria.
In considerazione del fatto che la vigilanza sulla correttezza delle procedure in materia di “superbonus edilizi” è stata affidata in via preminente alla Guardia di Finanza ed all’Agenzia delle Entrate, le Fiamme Gialle teatine hanno avviato un percorso di collaborazione con la locale Direzione Provinciale con l’obiettivo di intercettare, ab origine, e bloccare, di conseguenza, i crediti inesistenti attraverso sopralluoghi sui cantieri volti a riscontrare l’effettiva esecutività dei lavori.
Nei confronti degli oltre 400 cantieri controllati, in quanto riconducibili ai bonus richiesti, sono emerse anomalie che, seppur non immediatamente espressive di fenomeni fraudolenti sono al vaglio specifici approfondimenti in corso di definizione da parte dei finanzieri.
Il Comandante Provinciale, Col. Michele Iadarola, ha colto l’occasione per evidenziare come il Corpo sia un presidio per il contrasto alle frodi in materia di crediti d’imposta al fine di garantire la corretta destinazione delle ingenti risorse pubbliche stanziate per sostenere famiglie e imprese.
A tal riguardo, l’Ufficiale, ricorda, che lo sperpero o l’illecita apprensione di risorse destinate agli investimenti frena lo sviluppo del Paese e della Provincia in particolare.