Telefonate e messaggi minacciosi all’ex compagna e a suo padre a tutte le ore: divieto di avvicinamento per un avezzanese
AVEZZANO – Nella mattinata odierna il personale del settore Anticrimine del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Avezzano ha dato esecuzione alla misura cautelare del divieto di avvicinamento nei confronti di un uomo, residente in città, autore di atti persecutori verso una donna, con la quale era stato legato da una relazione affettiva, ed il padre di quest’ultima.
L’indagato aveva procurato alle predette persone un forte perdurante stato di ansia e il fondato timore per la loro incolumità, costringendole a modificare lo stile e le abitudini di vita.
Le condotte moleste e vessatorie si sono concretizzate in reiterate, petulanti chiamate e messaggi telefonici minacciosi e ingiuriosi, a qualsiasi ora del giorno e della notte, verso le utenze della ex compagna e del suo genitore, nel caso della prima anche con l’inequivocabile intento di incontrarla ancora una volta, il secondo, invece, preso di mira in quanto ritenuto responsabile della fine della relazione con la donna.
L’attività investigativa avviata dalla Polizia Giudiziaria del Commissariato a seguito alla denuncia sporta dalle vittime, ha permesso di delineare un consistente quadro probatorio e di raccogliere gravi indizi di reità a carico del destinatario della misura cautelare.
Infatti le dichiarazioni rese dalle persone offese dal reato oltre ad essere coerenti tra loro hanno trovato pieni riscontri oggettivi nei tabulati telefonici acquisiti, negli screenshot dei messaggi e nel certificato medico attestante lo stato di ansia e stress emotivo causato nelle vittime.
All’uomo, rintracciato e accompagnato in ufficio, veniva notificata l’ordinanza della misura cautelare del divieto di avvicinamento emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Avezzano su richiesta del P. M. della Procura della Repubblica.
Il provvedimento, restrittivo della libertà personale, impone al destinatario l’obbligo di non avvicinarsi ai luoghi abitualmente frequentati dalle persone offese, di non comunicare, con qualsiasi mezzo, con le vittime, i loro parenti o conoscenti e di tenere, in ogni caso, una distanza adeguata che scongiuri qualsiasi rischio di incontro o contatto.