“Malessere tra i tutori dell’ordine”, suicidi in divisa: se ne parla domani a Pescara

Notizie che riportano dati agghiaccianti, che lasciano senza parole e disorientati.

Dall’inizio di quest’anno si sono registrati, tra i rappresentanti delle diverse forze dell’ordine, 66 suicidi.

Il dato incute paura; come è possibile che proprio le persone che, per il giuramento prestato, sono le prime a proteggere e tutelare la vita dei cittadini, vivano un livello di disagio talmente alto e potente da scegliere di togliersi la propria?

Scrive Melissa Aglietti in un articolo su SIBAS Finanzieri: “I dati sul suicidio, però, sono difficili da raccogliere, perché il Ministero degli Interni e della Difesa conteggiano solo quelli avvenuti in caserma o in comando. Quelli raccolti dalle associazioni o da altre organizzazioni indipendenti, come l’Osservatorio Suicidi in Divisa, si basano, invece, su segnalazioni e fonti aperte. Ma in tanti casi la notizia del suicidio non esce dalle quattro mura di casa o della caserma, proprio per un eccessivo pudore delle famiglie, che lo ritengono un evento di cui vergognarsi”.

Poliziotti, carabinieri, finanzieri, guardie carcerarie, comunali, ex forestali: il malessere, al di là di appartenenze e divise, aumenta tra questi “tutori dell’ordine” lasciati soli coi dilemmi della propria coscienza e l’usurante servizio e, forse, senza una adeguata formazione psicologica che li aiuti ad affrontare le continue frustrazioni e disconferme che giungono dal luogo di lavoro e dalla odierna società che mal tollera chi deve – se assolve bene il proprio dovere – chiedere il rispetto di regole e comportamenti.

Oggi preoccupa il sapere – tra nascosti flash mediatici – che questo malessere può scatenare tragedie che, oltre che sul singolo si ripercuotono in maniera drammatica sulle famiglie e sullo stesso ambiente di lavoro e che mette a nudo tutto l’insieme di quei segnali provenienti, evidentemente, da stress lavorativo, caratterizzato da esaurimento emotivo e senso di frustrazione, frequente soprattutto nelle professioni ad elevata implicazione relazionale e con alto senso di responsabilità.

L’incontro di riflessione su “MALESSERE TRA I TUTORI DELL’ORDINE” che si terrà giovedì 24 novembre alle ore 15,30 nell’Auditorium della Chiesa Madonna del Rosario in via Cavour a Pescara cercherà – attraverso gli interventi di specialisti e professionisti – di attirare l’attenzione, in un aperto confronto pluridisciplinare, su un tema che sta diventando drammaticamente preoccupante; di dare risposta al grande interrogativo “PERCHE’?” e di tentare proposte di interventi contenitivi attraverso relazioni di aiuto affinché si possa, quanto prima, assistere ad un cambiamento di rotta.

I relatori daranno il loro contributo, alcuni di persona e altri in collegamento ma di tutti le relazioni saranno dense di significato e soprattutto di sofferta empatia; dopo l’introduzione e i saluti delle autorità interverranno:

Maria Rita Parsi, Psicoterapeuta, Presidente Fondazione Movimento Bambino Onlus

Giorgio Benvenuto, Memoria Storica del Sindacato Unitario

Fabrizio Ciprani, Direttore Centrale di Sanità Dipartimento della P.S.

Maurizio Pompili, Professore Ordinario di Psichiatria, Università “La Sapienza” Roma

Marco Santilli, Psicologo Clinico delle Relazioni di Aiuto

Paola Severini, RAI GR Parlamento – Direttore Angeli Press – “o anche no” (RAI 3)

Maria Stella Paladin, Ufficiale della Marina, Psicologa

Cleto Iafrate – Fondatore Osservatorio Suicidi in Divisa

Padre Innocenzo Gargano, monaco camaldolese.

A condurre gli interventi, Ennio Di Francesco, già Ufficiale Carabinieri e Dirigente di P.S.

Alle ore 18, completata la riflessione, i partecipanti raggiungeranno la Chiesa della Madonna del Rosario per assistere alla Santa Messa celebrata da Mons. Tommaso Valentinetti, Arcivescovo Metropolita Pescara-Penne.

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