Satanismo e atti sacrilegi da Charles Manson alle Bestie di Satana passando dalla Marsica: perché tanti sono attratti dal “Signore delle Tenebre”?
Era un po’ di tempo che non vedevo un mio amico il quale aveva l’abitudine di scomparire per lunghi periodi. In realtà le sue sparizioni erano dovute al fatto che di mestiere faceva il documentarista e quindi viaggiava molto per il mondo.
Ogni volta, prima di una partenza, lo trovavo intento a riempire valige e sacche di attrezzi che gli sarebbero stati utili durante i suoi resoconti. Questa volta stava riempiendo una vecchia valigia di cuoio con una attrezzatura degna di Van Helsing il cacciatore di vampiri.
– Dove diavolo stai andando: in Transilvania? – chiesi incuriosito da quell’armamentario.
– No – mi rispose rigirando tra le mani un’ampolla piena di acqua benedetta – Vado ad Avezzano!–
– Eh?! – esclamai sorpreso, poi feci mente locale ed in effetti non aveva tutti i torti.
Voglio raccontarvi alcune vicende che sono accadute in questa splendida cittadina dalla rugginosa foresta metallica derisa anche dai lupi marsicani i quali sono si, bestie, ma hanno anche il senso del ridicolo.
AVEZZANO CENTRO SATANICO?
Avezzano pericolosa, dove l’horror pare albergare da mane a sera tanto da far perdere la testa alle persone. Ricordate la storia del cane bruciato e delle messe nere? Tanto rumore per nulla: non si trattava di un canide arso ma di una povera volpe già morta da tanto tempo, mandata al rogo da ignoti. Era la carcassa di una povera bestia che stava lì ad ammorbare l’aria. Un po’ di isterismo? Certo è che l’ambiente cittadino non giova a sedare gli animi e quella che si penserebbe essere la calma di una ridente città nasconde impietosi atti non proprio cristiani.
IL DIAVOLO ALL’OPERA
Correva l’anno 2009 quando dei vandali sconosciuti imbrattarono i muri della Curia e di una libreria cattolica con croci rovesciate e scritte che esaltavano la violenza. Roba da satanisti in erba. Poco tempo dopo due ragazzini furono sorpresi mentre danneggiavano con un coltellino una effige del Redentore nella Cattedrale di Avezzano. Fece seguito, nel 2010, la decapitazione della statua di Gesù Cristo nella chiesa di Borgo Incile e nel tempo, numerosi episodi di profanazioni molto probabilmente legati a messe nere e a riti satanici sui quali la Procura di Avezzano ha raccolto e ancora raccoglie, un voluminoso fascicolo.
PURE GLI ORTODOSSI
Il maligno persegue tutti i cristiani, non solo i cattolici ed eccotelo là, nel 2013, che dei ladri rubano le reliquie dei Santi martiri Epitteto e Astione, mentre i devoti attendevano di comunicarsi nella chiesa ortodossa romena costruita in onore di San Giuseppe. Se ne dipartirono, così, dal luogo sacro, un cofanetto d’oro, e un altro cofanetto più piccolo, d’argento, che custodivano parte delle sacre spoglie dei Santi protettori della parrocchia. Non è il fatto in sé che stupisce, di furtarelli nelle chiese ne sono avvenuti e probabilmente ne avverranno. Mettere le mani sui santi resti, però, fa pensare: i reliquari non sono merce così facilmente spendibile data la peculiarità dell’articolo. Rimangono poi i resti dei santi. Che fai li butti? Il pensiero vola, quindi, al peggio.
SACRILEGI A RAFFICA
Passa un anno ed ecco che le telecamere nella Chiesa del Santo Spirito di Avezzano ti vanno a riprendere una sorta di ossessa incappucciata che entrata in chiesa, ti va a buttare a terra la statua della Madonna, prendendola poi a calci.
Quello che mi sconcerta è che la nostra “eroina” sarebbe salita, poi, sull’altare, leggendo per circa 20 minuti (avete capito bene) alcuni brani delle Sacre Scritture, imbrattando col sangue il lezionario dopo essersi inferta delle lesioni senza che nessuno si sia alzato e l’abbia fatta allontanare a calcioni. Questo la dice lunga sui sentimenti cristiani di una cristiana assemblea che stava lì a guardare senza muovere un dito. Era veramente quella donna una satanica rappresentante o lo erano gli inerti spettatori che, non per un minuto non per due e nemmeno per dieci erano rimasti lì, irrispettosamente, a godersi lo spettacolo? Magari erano stati paralizzati dalle nere forze del male… . E se fosse in corso l’opera strisciante del maligno?
Ma non finisce qui. Eccoci nella Chiesa di San Pio X un paio di giorni dopo dove, nuovamente, una donna incappucciata ripete il folle gesto. A terra la statua della Vergine ridotta in frantumi. Passano i giorni e nella chiesa della Madonna del Passo, a Borgo Pineta, qualcuno danneggia il microfono e il lezionario.
IL RITORNO DELL’INCAPPUCCIATA
Febbraio rivede la donna all’opera nella chiesa dei frati di Pucetta durante la celebrazione eucaristica. La tizia sembra abbia cominciato ad urlare a squarciagola. Questa volta è andata male perché un sacerdote con l’ausilio di un fedele l’hanno, come dire, messa alla porta mentre questa continuava a starnazzare come un’oca ubriaca. Successivamente è stata riconosciuta e fermata. Era, pare, una persona vittima di disagi mentali. Argomento prevedibile: mi chiedo se delle persone dedite alle messe nere e al vandalismo religioso, come pare accadere in giro, siano nel pieno “agio mentale”. Quale è la differenza tra loro e l’incappucciata? Delle due l’una: o la donna era una satanista e non una demente e andava perseguita o tutti i satanisti devono rimanere impuniti perchè deboli di testa.
MADONNE IN PERICOLO
Sembra che le Madonne avezzanesi siano costantemente in pericolo, se non è l’incappucciata è qualcun altro. Nella zona nord di Avezzano, nel 2018, tocca ancora a Maria Vergine. Qualcuno ha pensato di portarsi via la statua della Madonnina di Medjugorje che era posta su un basamento in cemento in una aiuola infiorata.
Che dire poi del furto ad un novantaquattrenne sacerdote che si è visto derubare nella sua abitazione di oggetti in oro tra cui un calice che utilizzava durante le liturgie? Ladruncoli? Ma anche no, non si va per preti a far ruberie a meno che… interessi proprio il calice che è solitamente usato nelle messe nere. Che ci si fa con il sacro articolo durante quei riti? Meglio non raccontarlo perchè l’utilizzo è a dir poco blasfemo e ve lo dice uno che tutto è tranne che baciapile.
VENIAMO AD OGGI
Considerando che Avezzano non è una metropoli con milioni di abitanti dalle più disparate vedute, la situazione non è delle più allegre. La Dea Angizia, la cultura del popolo Marso, lo stesso quartiere Concentramento sorto sul terreno di quello che fu il Pg091, un campo, per l’appunto, di concentramento per cui tendenzialmente sensibile a tristi ricordi, forniscono l’humus sul quale possono svilupparsi facilmente pensieri “esoterici” che si tramutano in forme e culti non proprio ortodossi.
IL FENOMENO E LA MARSICA
Ma è la stessa Marsica ad essere affetta da questa mefistofelica forma di associativismo. La domanda è per quale motivo si diventa membri di tali demoniaci club? Sembrerebbe per ottenere sufficiente “potere” per realizzare le proprie aspettative. Spesso i membri maschili e femminili appartengono ad una classe sociale medio alta, persone insospettabili, per i quali il culto di Satana è una religione come tutte le altre, certo con peculiarità particolari, ma che, alla fine, non violano la legge o creano abusi. Poi vedremo che in molti casi non è proprio così.
Il fenomeno è in costante aumento. L’età media degli adepti è di 35 anni: il 53% sono donne, il 47% uomini. Secondo psicologi e studiosi del settore il fenomeno è dovuto al bisogno di cercare un credo in una società ormai priva di ideologie. Frustrazione? Curiosità? Ricerca di un punto di riferimento? Desiderio di trasgredire? Chi lo può sapere? Una cosa è certa: chi è coinvolto in queste pratiche spesso eccede.
I delitti più comuni riguardano l’offesa alla religione mediante vilipendio di persone o cose, furto, violenza carnale, maltrattamenti, a volte tortura e uccisione di animali. Non manca la profanazione di chiese il vilipendio di tombe e addirittura la necrofilia. All’appello è presente anche il solito uso di stupefacenti, ma, novità, sta salendo all’onore delle cronache anche l’induzione al suicidio e l’omicidio.
“FA CIÒ CHE VUOI SARÀ TUTTA LA LEGGE”
Questo il famoso motto satanista che adesca soprattutto i giovanissimi. Il culto consacra e incoraggia la ribellione, la sfida e l’individualità, cose care agli adolescenti, seppure mancando di razionalità. Li attrae perché è semplicemente diverso. Spesso il malessere della gioventù, nel periodo adolescenziale, trova soluzione in queste pratiche che paiono allettanti anche perché si parla di sesso facile e a quell’età buttalo via… .
Lo stesso Anton La Vey, autore della bibbia satanica e origine di tutti gli inconvenienti causati da Manson (Charles non Marilyn il cantante stralunato), ha ammesso che molti giovani che volevano diventare membri della sua chiesa avevano problemi psicologici e comportamentali.
IL GIOVANE SEGUACE
Il giovane satanista è un ragazzo solitario, chiuso, con un basso livello di autostima, che ha la sensazione di non essere in grado di gestire la propria vita (che poi sarebbe la storia di tutti i disoccupati i quali, però, spesso, fortunatamente, reagiscono). Il giovane cerca una sorgente di grande potere, in grado di offrire una rapida soluzione a ogni problema.
Lessi una intervista ad un ragazzo diciassettenne americano adoratore satanico che era sufficientemente emblematica: “Ciò che mi piace del satanismo è il potere che mi dà. A scuola, con gli amici, a casa ho la sensazione di poter fare qualunque cosa voglia. Da quando sono diventato un satanista tutto intorno a me è cambiato, mi accadono cose strane, ma io non ci faccio caso, perché la cosa che mi piace di più è che riesco a far fare alle persone quello che voglio”
PERCHÈ TANTA DIFFUSIONE TRA LE NUOVE LEVE?
La diffusione del satanismo rappresenta la scelta di una gioventù problematica, che decide di distanziarsi dai modelli sociali, culturali e religiosi convenzionali. Ai miei tempi questi giovani entravano nelle bande di quartiere, facevano parte della cosiddetta “gioventù bruciata”.
Col passare degli anni si arruolavano in politica, alcuni diventavano dei violenti sostenitori di parte e si scontravano in piazza con le fazioni rivali oppure erano semplici attivisti, ricordate il 1968? Ora non c’è più nemmeno il riferimento politico a fare da attrattiva, tanto meno una sufficiente pulsione per entrare a far parte di qualche agglomerato più o meno religioso che si ritenga essere “a la page” come Scientology, diventare seguace di Sai Baba o anche arruolandosi tra gli Hare Krishna con indosso il dhoti, la testa rapata e il codino. Mancando gli ideali, giusti o meno che siano, eccoti dei giovanotti pronti a dedicarsi alla droga, ad arruolarsi nelle nere truppe di Belzebù o tutte e due.
I tempi cambiano. Nella mia gioventù, lo ammetto, ci intrufolavamo nelle associazioni clericali più disparate oppure in quelle culturali, ma sempre con una cosa nella mente: colpire al cuore qualche bella donzella, magari eravamo un po’ superficiali. Forse noi sbagliavamo infervorandoci nella politica o adorando le muliebri gonnelle invece dei neri messaggeri degli inferi. Pensandoci bene no, non sbagliavamo.
Un saluto a tutti.