Teatro dei Colori: monologo teatrale “Il Segreto” di Gabriele Ciaccia all’Auditorium Fermi di Celano
Nell’ambito del Progetto Scena Aperta 2022-2023, messo in campo dall’Amministrazione Comunale di Celano e realizzato dall’Associazione Teatro dei Colori Onlus, lunedì 12 dicembre alle ore 10,30, presso l’Auditorium “Enrico Fermi” a Celano, andrà in scena lo spettacolo teatrale IL SEGRETO, tratto da “Il segreto di Luca” di Ignazio Silone.
Il regista e interprete è Gabriele Ciaccia con la collaborazione di Luigi De Vincentis; Roberto Satavicca allestisce lo spazio e Boris Granieri si dedica alle luci e al suono.
L’organizzazione e la produzione sono di Gabriella Montuori. Il Centro Studi Internazionale “Ignazio Silone” di Pescina (L’Aquila) ha offerto il suo speciale contributo culturale, insieme ai docenti dell’Istituto Comprensivo “Beato Tommaso” che hanno affiancato gli studenti nel percorso culturale e teatrale.
Il Progetto Scena Aperta – espressamente indirizzato agli studenti delle scuole delle quali è dirigente scolastico il prof. Massimo Pizzardi – che prevede un percorso di ricerca e formazione dall’eloquente titolo “Parole dal silenzio, la voce in teatro” e che è articolato in incontri di laboratorio, giornate di studio e dimostrazione finale, giunge, con la rappresentazione, alla sua parte conclusiva. “Entriamo nel vivo del progetto, che vuole congiungere fruizione e formazione che, ne sono certa, porterà dei grandi risultati per i nostri alunni e per la comunità”, questo il commento soddisfatto della Prof.ssa Lisa Carusi, Assessore all‘istruzione del Comune di Celano.
66 anni fa, 1956, Ignazio Silone scrisse “Il segreto di Luca“.
Le storie personali di due uomini, Andrea Cipriani e Luca Sabatini, si incrociano e, in un ineluttabile karma, giunge, con una inesorabile escalation, a conclusione. Una storia di riserbo e omertà, di amore e rispetto, di leggi non scritte e di modi di vivere nei paesi dell’epoca.
Andrea Cipriani, antifascista esiliato, torna al suo paese, Cisterna dei Marsi, dopo la liberazione. Il suo destino sembra segnato: nuove elezioni, candidatura e garantito successo. E invece, incontra Luca Sabatini, ergastolano graziato dopo quaranta anni, condannato per non aver voluto rivelare dove si trovasse la notte in cui un uomo era stato ucciso per rapina. La grazia gli è stata concessa perché il vero colpevole ha confessato ma Luca, che non ha mai voluto dichiarare dove si trovasse la sera dell’omicidio, viene accolto ancora con il sospetto che il colpevole sia lui.
Andrea ricorda vagamente l’episodio; quando accadde, lui 8 anni, e non conosceva Luca ma scriveva sotto dettatura le lettere della madre analfabeta indirizzate al recluso. Si propone perciò di chiarire il segreto e comincia ad indagare tra enormi difficoltà.
Nella sua ricerca Andrea si imbatte in una storia d’amore davvero strana; scopre infatti, che Luca la notte della rapina Luca s’era incontrato con Ortensia, la donna amata. Ma Ortensia era sposata e quindi la sua onorabilità esigeva, che non si facesse neppure cenno all’amore purissimo intercorso tra i due.
Il romanzo avvince come un “giallo”, ma è un giallo di tipo particolare: Andrea Cipriani non va infatti alla ricerca dell’assassino, ormai reo confesso; vuole solo conoscere le ragioni che hanno spinto Luca a comportarsi in quel modo, ad accettare cioè l’ergastolo pur essendo innocente: scoprire il “segreto”, scoprire il perché, Luca ha taciuto, scegliendo di passare il resto della sua vita in carcere e perché, l’intera comunità, che condivide con Luca il segreto, pur sapendo ha taciuto ed ha permesso che un uomo innocente venisse condannato.
Agli immotivati e infondati sospetti verso Luca dei paesani, si aggiunge il disagio che i paesani provano davanti all’innocente, ben sapendo che avrebbero dovuto parlare e non lo hanno fatto. Lo spettacolo è impostato nella formula del monologo; è Andrea che parla, che interroga e si interroga, che riflette sulla vicenda e sugli uomini che ne hanno fatto parte, nel percorso conoscitivo di una vicenda umana tra le più forti dell’universo siloniano.
Nella sua indagine, scoprirà una storia dell’eroismo del silenzio e della coscienza; gli si rivelerà una comunità che nasconde il segreto di un uomo; gli apparirà un uomo che ha scelto la vita dell’ergastolo per rispettare un amore, combattuto dal comportamento sociale e dalle logiche di una comunità controllata.
Andrea Cipriani scoprirà valori che superano il contingente e il tempo, quelli che, allora, facevano di un uomo un Uomo. E dei quali oggi, ce n’è gran bisogno.
Scrivere attraverso l’attore, questo il tema del lavoro sul testo; non vi sono più confini, ogni parola del protagonista e anche la parola del “protagonista”.
Ciò che è scritto rivendica ogni segno dell’azione.
Informazioni
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