Manovra Meloni. Michele Fina: «Destra mostra il suo vero volto, serve alternativa in Parlamento e nel Paese»
AVEZZANO – Alla fine degli anni ’50, il maestro Dino Risi, apprezzato regista del neorealismo italiano, realizzò un film emblematico dal titolo “Poveri ma Belli”. Di mezzo ci passarono il ’68 e gli anni ’70 e i Poveri, oltre ad essere Belli, dimostrarono anche di essere combattivi e di sapersi conquistare i propri diritti.
Ora sono trascorsi quasi settant’anni da quel film, e siamo passati, parafrasando il titolo di un altro film questa volta del grande maestro del cinema italiano Ettore Scola, a “Poveri, Brutti, Sporchi e Cattivi”.
Questo, almeno, è quanto si evince dall’analisi che ci offre il segretario regionale del Pd, il senatore Michele Fina, sulla manovra portata avanti, anche se lentamente e a colpi di fiducia, dal Governo del Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e dal suo governo di destra.
«Se la manovra finanziaria era il banco di prova di questo governo e di questa maggioranza – afferma Fina – allora c’è da essere molto preoccupati.
Il disegno è abbastanza nitido, ed è quello che imposta una strategia che punta ad ignorare e punire la povertà e le fragilità sociali e territoriali e ad allargare le diseguaglianze.
“La scelta di non investire su scuola e sanità è un segnale di dove vuole andare questo governo”
La deliberata scelta di non investire per la scuola e la sanità ne è un chiaro indicatore – prosegue -, perché ne subiranno le conseguenze i più deboli e le aree del Paese meno attrezzate: il primo passo nel solco di un’autonomia differenziata che vuole dare a chi ha già di più e togliere a chi ha di meno, nella fase storica più difficile, quando le famiglie e le imprese sono alle prese con il caro energia.
La cosiddetta flat tax, assieme soprattutto al soffocamento del reddito di cittadinanza senza soluzioni sostitutive, vanno nella stessa direzione di iniquità.
A tutto questo si aggiunge lo smantellamento del superbonus e nessuna soluzione reale per i crediti incagliati – va vanti il sen. Fina -, con pericolo di fallimento per decine di migliaia di aziende.
Non c’è traccia di una strategia per quanto riguarda l’energia, l’urgenza di incentivare la transizione ecologica non viene nemmeno contemplata.
La destra mostra il suo volto di sempre, è importante esserne consapevoli una volta per tutte per essere pronti ad un’opposizione determinata, in Parlamento e nel Paese, pronta ad un’alternativa che vada nella direzione esattamente opposta – conclude Michele Fina -, al fianco delle fasce più deboli della società e dei territori marginali del Paese».