Sirente Velino, parte la campagna “Nato altrove, rinato qui”: il Parco racconta le storie di chi ha scelto le sue terre per ricominciare
ROCCA DI MEZZO – Il Parco Sirente Velino si racconta e lo fa attraverso le voci di alcuni rappresentanti che hanno scelto le sue terre incontaminate per ricominciare.
“Nato altrove, rinato qui”.
Tante storie di chi ha lasciato tutto ciò che costituiva la sua quotidianità, arrivando nei piccoli centri del Parco, nel cuore dell’Abruzzo interno, per scrivere nuovi capitoli di vita.
Una campagna di comunicazione, quella del Parco Sirente Velino, pensata ai tempi della pandemia: quando in molti erano alla ricerca di spazi in cui uscire liberi dai pericoli di assembramento e in cui fosse possibile passeggiare per qualche momento di serenità, lasciando la mascherina a casa.
Un momento storico che ha dato nuova linfa al turismo lento, dolce: quello dei Cammini e dei borghi che costellano le montagne d’Abruzzo.
Nel caso di Francesca Di Donato, ad esempio, la natura del Parco Sirente Velino è diventata cornice ideale del Country Club “Il Riccio”, a Rocca di Mezzo (L’Aquila). Qui, in questi anni, ha anche assistito alla nascita dei suoi primi puledrini.
Francesca è rinata nel 2018, quando ha deciso di lasciare Roma ed è arrivata in Abruzzo con la sua famiglia e il suo bambino.
Alessio Di Giulio, invece, è giunto da Milano. La sua meta è stata Fontecchio (L’Aquila), dove gestisce una struttura turistica a basso impatto ambientale, la Casa Torre del Cornone, con 20 anni di esperienza alle spalle come responsabile educazione per il Wwf.
“A volte la vista di un paesaggio può emozionarti e convincerti, tanto da indurti a compiere un passo coraggioso”. Il coraggio di rinascere alla vista del Sirente.
E poi c’è Cristina Caselli, che è arrivata a Rocca di Mezzo da Roma. In Abruzzo l’approdo di un viaggio di sola andata.
Lavora nella In-Fattoria, un’azienda agricola con fattoria didattica, tra le montagne di Rocca di Mezzo, dove si è realizzato il sogno di una vita più sana. Dopo qualche anno l’ha raggiunta anche sua figlia, assieme alla sua famiglia.
La campagna comunicativa, sposata e promossa dal presidente del Parco, Francesco D’Amore, e dal direttore, Igino Chiuchiarelli, nasce da un’idea di Sabrina Ciancone, sindaco di Fontecchio, ed è stata curata da Sandromengadv Comunicazione integrata.