Ad Aielli l’affascinante monumento all’astronomo Angelitti ci trasporta su altri pianeti
AIELLI – Viviamo nell’immenso equilibrio sferico, dove enorme è quella verità che fa sentire piccola la nostra anima.
Tra orbite e pianeti del sistema solare, contempliamo la nostra esistenza che richiama l’importanza dell’astronomia.
Ad Aielli il monumento all’astronomo, dedicato al famoso Filippo Angelitti, esalta una piccola porzione di cielo con padronanza scenica nella piazza nominata proprio con il suo nome anagrafico.
L’opera scultorea, realizzata dall’artista Pasquale Di Fabio per omaggiare l’astronomo Angelitti, è stata compita nel 1989 e tra le figurazioni dei pianeti lavorati in bronzo vi è intagliato il volto del noto astronomo che diede lustro al paese di Aielli con le sue grandi doti conoscitive.
Collocata su un basamento in pietra, riporta una targa con la seguente iscrizione: “Filippo Angelitti astronomo – Aielli 1989” nella quale vi sono trascritte, benanche, le annesse date di nascita e di morte:“Aielli 1856 – Palermo 1931”.
Tuttavia il piedistallo, essendo dotato di uno zoccolo perimetrale di notevole sporgenza e non contornato da cordoni delimitatori, viene utilizzato come seduta e, per questa ragione, la maggior parte delle fotografie che esaltano la pregevolezza monumentale – soprattutto quelle scattate nei periodi di maggior turismo – non lasciano attenzionare la parte inferiore del monumento poiché gremito di persone.
La dedizione di Filippo Angelitti documenta un percorso professionale di elevata importanza
Filippo Angelitti si laureò a Napoli in Matematica nel 1878 e in Ingegneria nel 1880.
Nel 1878 entrò come calcolatore all’osservatorio di Capodimonte e prestò servizio in qualità di assistente.
Tra le sue discipline culturali insegnò matematica nelle scuole medie.
Nel 1896 si classificò secondo nel concorso alla cattedra di Astronomia a Torino e, l’anno successivo, si classificò ancora una volta secondo al concorso alla cattedra di Astronomia a Palermo.
Ma poiché il primo candidato rinunciò al ruolo, Angelitti ebbe l’opportunità di prendere il suo posto e di diventare il direttore dell’osservatorio astronomico di Palermo sino alla sua morte.
La sua amata attività relativa alle scienze (e che svolse sul fronte della meccanica celeste), la portò avanti per l’intero corso della sua vita insegnandola e operandola in qualità di socio all’Accademia dei Lincei e ad altre importanti accademie.
Avvalendosi della sua intensa passione documentativa si dedicò, inoltre, all’affascinante campo ‘astronomico-dantesco’, poiché estimatore di Dante.
Quindi, beneficiando della sua elevata sapienza, possiamo dire che nel suo “Universo di Vita” è stato di grande esempio scientifico e di conseguenza, ad oggi, riecheggia il suo nome con quell’immensa grandezza costruttiva che si è rivelata motivante sulla nostra evoluzione.