L’artista Daniele Bongiovanni in mostra al Bangkok Design Week in Thailandia

Daniele Bongiovanni, “The Inside-Out Man (landscape)”, 35x50 cm cad., olio su tela, 2020

Pittura e installazione sensoriale sono le modalità espositive scelte dall’artista Daniele Bongiovanni per presentare le sue opere – progetto di paradossale connessione tra regno fisico e regno metafisico – al Bankok Design Week 2023 che, giunto alla sua sesta edizione, si svolge all’insegna del tema “urban’NICE’zation” e presenta oltre 530 attività online e offline distribuite in nove importanti distretti della Thailandia.

La prestigiosa rassegna multiarte, in cui sono presenti grandi nomi non solo delle arti figurative, include  nel programma oltre alle mostre, anche conferenze e workshop, spettacoli musicali, proiezioni di film e arti performative, per più di più di 400 programmi che assicureranno la visita di oltre 400.000 spettatori; questa amplissima diffusione pubblicizzazione delle attività, promuoverà Bangkok come rete di città creative dell’UNESCO Bangkok City of Design.

Daniele Bongiovanni è presente tra i grandi di livello internazionale, perfettamente a suo agio “con la sua inconfondibile cifra stilistica in un contesto naturalmente multiforme”. Pittore e professore universitario, nel corso della sua carriera ha esposto nelle gallerie, nelle istituzioni culturali e nei musei delle maggiori città italiane ed estere; in Grecia, Irlanda, Lituania, Nuova Zelanda, Regno Unito, Svizzera e oltreoceano.

Il suo lavoro dell’artista, ideato per questa occasione, in collaborazione a quattro mani con l’artista scozzese Ayshia Taskin, è stato presentato come una simbiosi che legherà il classico alla sperimentazione visiva a 360 gradi.

In sintesi: la rappresentazione figurativa della sottile e paradossale connessione tra il regno fisico e quello metafisico.

Palermitano di origine, docenti di Anatomia artistica presso l’A.B.A. di Macerata si caratterizza per particolarità rappresentativa de ”cieli bianchi“; soggetti delle sue opere, lo spazio natura-e e la figura umana che, seppur ispirati alla realtà esterna, conservano – per via della profonda concettualità –   una configurazione parzialmente idealizzata e rarefatta.

E questo, come afferma Francesco Poli nel suo saggio Daniele Bongiovanni. Con Pura Forma:”È il risultato di una notevole evoluzione della sua ricerca in direzione di una radicale volontà di essenzializzazione, o se si vuole di sublimazione, del linguaggio figurativo».