Non offese il Pnalm e i suoi collaboratori con un post su Facebook. Assolto dal Tribunale di Sulmona lo zoologo Paolo Forconi
AVEZZANO – Non diffamò e non offese nessuno lo zoologo Paolo Forconi in due post del 2018 pubblicati sulla sua pagina Facebook dopo la morte di un orso marsicano a seguito dell’ennesimo incidente.
Nel post in questione, Forconi avrebbe definito “incompetenti coloro che si occupano della gestione degli orsi marsicani”, aggiungendo che “le posizioni decisionali all’interno del parco sono occupate da persone raccomandate dai politici che pensano ai loro interessi personali”.
Frasi che portarono tre tecnici e collaboratori del Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise a presentare una querela per diffamazione a mezzo stampa nei confronti di Forconi che, a loro dire, avrebbe offeso la loro dignità e decoro personale e professionale con quelle accuse.
La questione, quindi, è finita davanti al Giudice monocratico del Tribunale di Sulmona, Concetta Buccini, che, dopo aver ascoltato i testimoni e letto e argomentazioni delle difese, ha mandato a sentenza la vicenda fra i tecnici e collaboratori del Pnalm e il noto zoologo Paolo Forconi.
La sentenza, che è stata depositata nel gennaio scorso, assolve totalmente Paolo Forconi, con la formula “Perché il fatto non costituisce reato”. Una formula importante, in questo caso e vediamo il perché.
Nello spiegare la decisione, la Giudice Buccini afferma che Forconi non aveva in animo di offendere e diffamare nessuno, ma, al contrario, esclusivamente criticare, su basi di conoscenza diretta e scientifica, essendo un esperto del settore, le politiche del Pnalm in tema di gestione degli orsi marsicani, in particolare di quelli cosiddetti “Confidenti”.
Il motivo dell’assoluzione
Questo il testo della sentenza del giudice.
“Tali circostanze consentono di valutare in maniera più appropriata la condotta contestata, in quanto le espressioni riferite, sebbene forti e colorate sono espressione di una critica precisa in ordine a fatti e circostanze concrete e più dirette a fornire un criterio valutativo di determinate scelte dell’Ente Parco che ad arrecare offesa.
Anche la circostanza che in nessun caso siano stati individuati in maniera puntale e precisa i soggetti e le persone lascia comprendere che il reale intento dell’imputato era quello di osservare e criticare una modalità di attività e gestione dell’Ente determinata da personalità, comunque, apicali cui erano rimesse le decisioni e le scelte.
Nessun intento dolosamente atto a ledere l’onore ed il decoro delle attuali persone offese può pertanto evincersi dalla sua condotta e tanto impone di pronunciare sentenza di assoluzione con la debita formula di rito”.
Insomma, Paolo Forconi, esperto zoologo e profondo conoscitori della fauna appenninica e del Pnalm in particolare, non sarebbe mai sceso al livello dell’insulto e della diffamazione, confermando, invece, seppure magari con toni un po’ accesi, ma sicuramente dovuti alla passione che mette sempre nella sua professione, le sue critiche al Parco Nazione d’Abruzzo per le politiche di gestione riguardanti gli orsi marsicani.
L’esercizio, in buona sostanza, del diritto di critica, diritto, peraltro, previsto, garantito e tutelato dalla Costituzione Italiana, anche se spesso in molti settorid ella politica si fa finta di non… saperlo.
Un discorso, ahinoi, tristemente e dolorosamente attuale.