Comunità energetiche, Cna: “Per lo sviluppo occorre garantire un quadro di sostegno chiaro”
“La Cna guarda con interesse allo sviluppo delle Comunità energetiche e attende l’imminente uscita del decreto di incentivazione, le cui valutazioni complessive potranno essere fatte una volta che il testo verrà definitivamente approvato dopo il via libera di Bruxelles – scrive la Cna in una nota stampa -.
Tuttavia tra le principali novità, Cna rileva che l’obiettivo di 5GW entro il 2027 è poco ambizioso, il riferimento a comuni fino a 5mila residenti per accedere al beneficio in conto capitale limita la platea e la copertura finanziaria delle agevolazioni ancora una volta sarà a carico delle bollette di cittadini e imprese con una conseguente iniqua distribuzione che penalizza le piccole imprese.
Tra le novità introdotte, la nuova definizione delle tariffe premio sull’energia condivisa. Non più un valore fisso bensì una tariffa contenente una quota fissa ed una quota variabile connessa all’andamento del prezzo zonale dell’energia, con valori distinti per scaglioni di potenza; il valore massimo, nel migliore dei casi, ammonterebbe a 120€/MWh per impianti fino a 200kW, mentre l’incentivo sarà più basso sia al crescere della potenza sia in funzione del prezzo zonale.
Tale nuova modalità potrebbe rendere più complesse le valutazioni iniziali sulla fattibilità della CER e sull’effettivo ritorno degli investimenti, tenuto conto che nella gran parte dei casi l’equilibrio costi/benefici di queste iniziative non ha margini particolarmente ampi”.
CNA sottolinea che per lo sviluppo delle CER è fondamentale puntare anche ad iniziative con un ruolo trainante da parte dei soggetti privati, in particolare PMI.
A tal fine sarà fondamentale garantire un quadro di sostegno chiaro ed effettivamente in grado di sostenere le iniziative di investimento delle imprese.
Infine la previsione di un contingente massimo di potenza incentivabile di 5GW entro il 31 dicembre 2027 mostra con evidenza la necessità di compiere uno sforzo più ambizioso che non potrà essere limitato alle previsioni del decreto in uscita.
In tal senso ribadiamo che l’impegno che il Paese ha assunto verso lo sviluppo delle CER sia accompagnato da misure che possano coinvolgere nel percorso di decarbonizzazione circa 200mila PMI potenzialmente interessate ad installare piccoli impianti fotovoltaici di autoproduzione sui tetti dei loro capannoni”, conclude la nota.