Tentò di uccidere la moglie a coltellate per la strada. Dopo 16 anni arriva la condanna in Corte di Appello per un ultrasettantenne di Avezzano
AVEZZANO – Arrivato forse alla dirittura finale il processo per un clamoroso tentato omicidio, o tentato femminicidio come si direbbe ora, risalente a 16 anni or sono ad Avezzano.
È comparso stamani davanti alla Corte d’Appello L’Aquila Carlo Giulio Scoccia, ultrasettantenne di Avezzano accusato, come detto, di aver tentato di uccidere la moglie, fatto pe ril quale l’uomo fu coindannato dal Tribuanle di Avezznao a 10 anni di reclusione.
I fatti risalgono addirittura ad un pomeriggio del settembre 2007. L’uomo, quel giorno, attese che la moglie, Adalgisa Patriarca, uscisse dall’Agenzia delle Entrate di Avezzano, dove la donna lavorava, sita nella zona d Borgo Pineta ad Avezznao, sula trafficatissima Via Don Minzoni.
Appena la incontrò, Scoccia aggredì subito la donna e accoltellò alla schiena, utilizzando un coltello a serrmanico, e ferendola alla gola con un taglierino. Armi che l’attuale imputato aveva portato con sé.
La donna, ferita gravemente, rimase a lungo ricoverata in ospedale ad Avezzano a causa delle lesioni riportate nell’aggressione, denunciando, poi, postumi molto, seri sia a livello fisico che a livello psicologico.
Contro la sentenza del Tribunale di Avezzano, che ritenne colpevole Scoccia, condannandolo, oltre alla pena detentiva, anche a pagare il risarcimento del danno con una provvisionale di 80mila euro alla moglie difesa dall’avvocato di parte civile, Franco Colucci, presentò ricorso in Appello la difesa dell’uomo.
Oggi, dopo circa sedici anni da quei drammatici fatti, la Corte di Appello dell’Aquila ha concluso il giudizio confermando in pieno la sentenza pronunciata al tempo dal Tribunale di Avezzano. Vista l’entità della pena, non è escluso anche il ricorso della difesa in Cassazione