Freddo nel reparto di dialisi. Disagi per i pazienti. Altro esempio di come urge migliorare l’esistente in attesa del nuovo ospedale di Avezzano
AVEZZANO – Chi frequenta il reparto di dialisi vive una situazione sempre difficile perché il trattamento presenta diversi aspetti critici per la singola persona e, quindi, c’è necessità di essere accuditi in maniera conveniente.
Ne va del rispetto e della dignità della persona in una condizione sovente difficile e delicata.
Diversi pazienti hanno riferito che avvertono freddo durante il trattamento stesso, perché il reparto non risulta riscaldato.
Inoltre, al confronto con altri reparti simili, anche in strutture private, non si presenta come un ambiente confortevole come sarebbe necessario.
Il paziente della dialisi ha una sua caratteristica particolare, ovvero segue una prestazione ospedaliera che per alcuni è nell’ottica della attesa del trapianto ma per altri è la quotidianità proiettata nel futuro.
Carenza anche di posti letto nel servizio in questione che non può effettuare prestazioni temporanee o doppie dialisi
Qualche paziente che abbiamo provato a sentire ha avuto un’alzata di spalle, ed uno ci ha detto: “…la mia vita non è semplice! Un giorno sì ed uno no sono qui al reparto e, in certi giorni, è tutto difficile… Magari la macchina si blocca ogni tanto e la mia dialisi non è perfetta…Il posto non è confortevole…Mi rendo conto che sono in ospedale, ma andando a trovare mia sorella vicino Roma, la scorsa estate, sono stato quindici giorni appoggiato ad una struttura privata e lì era tutta un’altra cosa…“.
C’è poi la questione dei posti letto disponibili per la dialisi, infatti, su quattro turni suddivisi in giorni pari e giorni dispari, due turni al giorno, vengono trattati 48 pazienti e non c’è possibilità di prenderne altri occasionalmente o per eseguire una doppia dialisi.
Si parla spesso, attualmente, del nuovo ospedale, ma nel frattempo non sarebbe il caso di cercare di migliorare l’esistente? Anche perché la condizione dei pazienti va vista sempre all’attualità e non in una proiezione futura che non si sa mai quando e come si realizzerà.
Magari, se la Direzione della ASL leggerà questo articolo, forse qualcosa potrebbe cambiare: la nostra, in fondo, è collaborazione…