Un Cioccolatino Storico. La Settimana Santa… La storia di Caifa
AVEZZANO – Buongiorno carissimi lettori ma soprattutto benvenuti al quotidiano appuntamento con i racconti del Cioccolatino Storico.
In questa quinta puntata delle storie inerenti alla Settimana Santa di quaresima andremo alla scoperta di un personaggio assai emblematico – il cattivone di turno, pe capisse- della Passione di Cristo, stiamo parlando di Caifa, il sacerdote del Tempio di Gerusalemme.
A differenza di Barabba su Caifa abbiamo moltissime fonti storiografiche. Sappiamo che fu sommo sacerdote del tempio di Gerusalemme dal 18 al 36 d.C. e membro della corrente dei sadducei.
Lo storico Giuseppe Flavio, nelle sue “Antichità Giudaiche” ci racconta che era compito dell’imperatore romano nominare il sommo sacerdote e che, molte volte, la scelta era approvata anche grazie ad una lauta ricompensa da parte del candidato.
Viceversa nei vangeli – eccetto in Marco – troviamo la figura di Caifa, la troviamo descritta in questo modo:
1) “Sotto i sommi sacerdoti Anna e Caifa, la parola di Dio scese su Giovanni, figlio di Zaccaria, nel deserto” (Lc3,2);
2) “Ma uno di loro, di nome Caifa, che era sommo sacerdote in quell’anno, disse loro: Voi non capite nulla” (Gv11,49) oppure “Caifa poi era quello che aveva consigliato ai Giudei: “È meglio che un uomo solo muoia per il popolo” (Gv18,14) e altri passi (sempre nel vangelo di Giovanni);
3) “Allora i sommi sacerdoti e gli anziani del popolo si riunirono nel palazzo del sommo sacerdote, che si chiamava Caifa” (Mt16,3).
Negli Atti degli Apostoli comparve il nome di Caifa, in particolar modo nel capitolo 4, versetto 6, qui troviamo scritto: “il sommo sacerdote Anna, Caifa, Giovanni, Alessandro e quanti appartenevano a famiglie di sommi sacerdoti”.
La figura di Caifa compare anche nel testo apocrifo dal titolo “Ciclo di Pilato” nella Lettera che Tiberio spedì a Ponzio Pilato troviamo scritta la fine del sommo sacerdote: “Ed avvenne che passando per una certa isola chiamata Creta, Caifa perdette la vita in modo miserabile e violento”.
Infine, nel Libro XVIII delle Antichità Giudaiche, Giuseppe Flavio ci parla espressamente del ruolo che Caifa ricoprì come sommo sacerdote cosa che verrà ripresa anche da Eusebio di Cesarea nella “Storia Ecclesiastica”.