Un Cioccolatino Storico. La Settimana Santa… “Il silenzio del Sabato”
AVEZZANO – Buongiorno carissimi lettori ma soprattutto benvenuti al quotidiano appuntamento con i racconti del Cioccolatino Storico.
Nell’inziare questo nuova storia ci verrebbe da cantare oppure da fischiettare la stupenda canzone dei Depeche Mode “Enjoy the Silence”: la scelta, carissimi, non è affatto casuale. “Goditi il silenzio” questa è la traduzione (sperando di averla fatta bene) del titolo di questa canzone: in poche parole è un bellissimo invito per questo giorno.
Dai iniziamo questa storia! Il Sabato Santo è un giorno assai strano in cui vige qualcosa che “stona” con la nostra normalità, ovvero il silenzio.
Ma facciamo un classico passo indietro nel tempo! Dal IV secolo in poi, in alcuni luoghi della cristianità i catecumeni (cioè coloro che dovevano ricevere il sacramento del battesimo) facevano la loro pubblica professione di fede, prima di venire ammessi nella Chiesa, rito che avveniva poi nella Veglia di Pasqua.
Viceversa, intorno al XVI secolo, si ideò un’anticipazione della Vigilia alla mattina del Sabato Santo: il perché non lo si comprende, forse lo si faceva per una maggiore sicurezza del fedele. Fatto sta che questa pratica durerà fino agli anni ’50 del XX secolo.Il Sabato Santo verso le 10-11 del mattino si “scioglievano” la campane dai legami messi la sera del Giovedì Santo per l’annuncio della Risurrezione.
Successivamente con la riforma liturgica Conciliare, tutto è ritornato come alle origini e il Sabato ha ripreso il significato del giorno della meditazione e penitenza; l’oscurità nelle chiese è totale, non vi sono celebrazioni liturgiche, né Sante Messe; è l’unico giorno dell’anno che non si può ricevere la Comunione, tranne nel caso di Viatico per gli ammalati gravi.
Insomma, per farcela breve, questa silenzio ci accompagna nell’attesa della Resurrezione.