Giornata di studio dedicata a San Domenico Abate e al Rito dei Serpari: Cocullo ricorda Ireneo Bellotta e Emiliano Giancristofaro
Importanti studiosi di riti e tradizioni popolari, etnologi di fama, contribuirono tra gli anni ’80 e ’90 a recuperare e valorizzare il rito dei serpari, in onore di San Domenico Abate che si tiene ogni 1° maggio presso il paese di Cocullo in provincia di L’Aquila.
La giornata prenderà avvio domenica 16 aprile alle 9,30 presso la Sala consiliare del Comune di Cocullo con il convegno LA MANO DEGLI UOMINI. Il pensiero e l’azione di Emiliano Giancristofaro e Ireneo Bellotta; dopo gli interventi di rito, s’ intitolerà ai due studiosi una sala della Biblioteca del Centro Studi delle Tradizioni Popolari.
Saranno sicuramente presenti studiosi di tutta Italia, amici e familiari che, durante il pomeriggio potranno partecipare a una passeggiata guidata nelle campagne di Cocullo, organizzata insieme alla sezione abruzzese di Italia Nostra di cui Giancristofaro fu tra i fondatori.
Ricordo e memoria anche per Alfonso Di Nola (1926-1997), antropologo e storico delle religioni di fama mondiale che ha esperito e studiato i mondi, non solo delle religioni, ma anche dell’infanzia, delle superstizioni e della morte ed ha lungamente studiato anche i fenomeni etnoantropologici abruzzesi. Bellotta ha collaborato con lui e gli ha dedicato, insieme a A. De Spirito Antropologia e storia delle religioni. Saggi in onore di Alfonso Maria Di Nola; Giancristofaro e Bellotta gli hanno rivolto lo scritto Alfonso Maria Di Nola. Scritti rari.
In particolare poi, Giancristofaro e Bellotta, il primo nato a Lanciano, l’altro a Trasacco, dettero vita al Centro studi con la Biblioteca, all’Emeroteca, alla Mostra Multimediale e alla Mostra Erpetologica presso Cocullo, ponendo all’attenzione del mondo una festa che, testimonia e celebra il forte legame degli abitanti di questi territori con la terra e i suoi più nascosti abitanti, rendendo possibile l’avvio di quel percorso che proponeva la candidatura a Patrimonio Immateriale dell’Umanità Unesco della stessa celebrazione.
Il già avviato cammino ha subìto – purtroppo – un arresto dovuto allo stop imposto dalla pandemia ma che ora, proprio dall’evento di domenica, riprende con rinnovato entusiasmo e volontà di giungere al traguardo E’ atto dovuto per amore, rispetto e memoria verso i due studiosi che, scomparsi quasi contemporaneamente nel corso del 2022, hanno lasciato un vuoto incolmabile e un grande patrimonio culturale e di studi del quale non bisogna assolutamente dimenticarsi.
EMILIANO GIANCRISTOFARO (1938-2022) Giornalista, già docente di Storia e Filosofia nei Licei e titolare di contratto per l’insegnamento di Storia delle Tradizioni Popolari presso l’Università di Chieti, è stato membro del direttivo della Deputazione Abruzzese di Storia Patria e caporedattore della Rivista Abruzzese, rassegna trimestrale di cultura fondata nel 1948, di cui è stato direttore dal 1963 al 2000.
Fu co-fondatore della prima sezione abruzzese di Italia Nostra (nei sarà presidente regionale dal 1994 al 2003). Condusse, assieme ad altri studiosi, l’opposizione popolare all’insediamento dell’industria petrolchimica in Valdisangro e la battaglia per la salvaguardia dell’abbazia di San Giovanni in Venere.
Ha collaborato con la rivista di etnologia «Lares» e dal 1972 al 1994 è stato direttore editoriale della casa editrice lancianese Rocco Carabba, della cui rinascita era stato promotore. Ha donato la sua raccolta di materiale audiovisivo sulle credenze del popolo abruzzese alla Biblioteca Comunale di Lanciano. Numerosissime e tutte di altissimo valore etno-antropologico le sue pubblicazioni.
IRENEO BELLOTTA (1954-2022) è stato per tanti anni stretto collaboratore di Alfonso M. di Nola presso la cattedra di Storia delle religioni dell’Istituto Universitario Orientale di Napoli e dell’Università di Roma Tre.
È stato socio fondatore, con Emiliano Giancristofaro, del Centro di Documentazione di Cultura Popolare “Alfonso M. di Nola” di Cocullo (AQ). Nel 2001 ha fondato a Roma, con altri allievi di Alfonso M. di Nola, l’Associazione Culturale “Alfonso M. di Nola”, che conserva una biblioteca specializzata negli studi demo-etno-antropologici e ha prestato la sua opera, in collaborazione con E.Giancristofaro, per il Centro di Documentazione di Cultura Popolare.
Anche Bellotta vanta un consistente elenco di pubblicazioni che comprendono i suoi specifici e approfonditi studi.
Nello specifico, per il culto dei separi Giancristofaro e Bellotta hanno scritto e pubblicato Il culto di San Domenico a Cocullo. Tradizioni popolari nella Valle Peligna edito da New Compton Editori.