Libri in vetrina: “Racconteme nu sognu. Racconti e poesie in dialetto paganichese” di Flavio Tursini
E’ prevista per domenica 30 aprile 2023 alle ore 17 presso il Centro Civico di Paganica, la presentazione del libro “Racconteme nu sognu” di Flavio Tursini che l’autore dedica a Sua Madre.
Il volume che ancora odora di inchiostro, è pubblicato a cura dell’Associazione culturale “La Riga di Mezzo” di Paganica; la cerimonia di presentazione vedrà gli scrittori e giornalisti Mario Narducci, Goffredo Palmerini, Giustino Parisse e ill ricercatore dell’Università di Roma Tor Vergata Alessio Rotellini a dialogare con lo stesso autore Flavio Tursini.
Questa seconda fatica letteraria, dopo la pubblicazione di una piccola ma intensa silloge poetica, comprende la pubblicazione in quest’opera di racconti, aneddoti e liriche, pressoché interamente in dialetto.
La varietà delle tipologie testuali dà ragione del suo “multiforme che lo fa spaziare dall’impegno civico e culturale alla sapienza gastronomica, dalla pittura alla musica, dalla narrativa alla poesia. In ciascuno di questi campi egli lascia, con discrezione e distinto tratto, la sua personale impronta”, come giustamente annota Goffredo Palmerini nella Prefazione all’opera, mettendo contemporaneamente in evidenza il supporto fotografico, ancor più prezioso in quanto ricomprende foto d’epoca, curato da Fernando Rossi.
Le parole e le immagini, prosegue Palmerini offrono “uno spaccato di varia umanità, di antica saggezza popolare, di autentica cultura contadina…” senza però la pedanteria di un saggio antropologico; invece, con ironia, garbo e intensità, servendosi dei ricordi, della memoria collettiva e delle tradizioni, Tursini lascia rivivere “quella quotidianità raccontandoci storie, anche in versi, di vita ordinaria”. Il Genius loci si coglie nei personaggi a volte talmente reali e autentici da sembrare usciti dalla migliore tradizione del teatro dell’arte e invece, recitavano la loro vita e quella della comunità.
E’ dunque, questo volume di Tursini, “un altro importante tassello che si aggiunge a quelli che altri autori paganichesi da tempo vanno meritoriamente apprestando nella salvaguardia della memoria collettiva e nella ricostruzione del senso si comunità, quale parte significativa del patrimonio immateriale di Paganica”