La scuola Italiana non si è fermata, ha messo il turbo.
La riflessione che più di tutte mi tormenta in questi giorni è legata al fatto che nella pandemia io intravedo alcuni aspetti profondamente positivi. Sono passati 15 giorni dall’inizio della quarantena e siamo tutto tranne che isolati, il mondo è ancora interconnesso e l’informazione arriva a ciascuno di noi tanto da essere spesso troppa e mandarci in confusione. Siamo in contatto con tutti e questo non sempre è un vantaggio!
Scherzi a parte, l’Italia non si è fermata e se si è fermata ha l’opportunità di ripartire. Sicuramente molte aziende hanno rallentato la produzione e qualcuno purtroppo l’ha addirittura interrotta, ma questa straordinaria esperienza per quanto tragica, da la possibilità di sperimentare e attuare finalmente il lavoro, la didattica, le riunioni a distanza.
In questo momento si viaggia su un doppio binario, su uno c’è un treno che aveva già una buona velocità e che oggi ha messo il turbo e vuole raggiungere la stazione della tecnologia non solo proclamata ma applicata. Sull’altro viaggia un trenino a carbone, a cui il carbone è finito, e che sta per forza di cose cambiando propulsore.
Sono i due treni di chi da una parte aveva già avviato l’innovazione all’interno del proprio ambito ma la teneva ferma (se proprio serve la userò), e dall’altro c’è chi pensava di poterne fare a meno, non ponendosi il problema. È un argomento grandissimo che andrebbe trattato a parte ma l’obiettivo di queste righe è quello di evidenziare la grande prova di preparazione, passione, coraggio e determinazione che sta dando la Scuola. Grazie alla didattica a distanza, infatti l’istruzione in Italia non si è fermata ed è ripartita, superando qualche difficoltà iniziale, con entusiasmo.
Sicuramente siamo in piena sperimentazione, ma con tanta creatività, qualche video lezione interrotta per sbaglio, tra web cam di fortuna e simpatiche cuffie stile call center, la scuola e l’università italiana sono finalmente riuscite a digitalizzarsi. Questa situazione inaspettata è stata una grande occasione sia per gli insegnanti, che hanno avuto la possibilità di portare avanti il loro lavoro e con orgoglio non interrompere un servizio pubblico essenziale, sia per gli studenti che vivono un’esperienza nuova potendo seguire e studiare da casa.
È il caso di dirlo, “di necessità virtù”! È questo quello che ci hanno sempre insegnato a Scuola e questa sperimentazione “forzata” ne è stata l’esempio più eclatante.
C’è da ammettere che tutto questo è stato possibile grazie alla capacità degli insegnanti di rispondere prontamente agli stimoli esterni; è una peculiarità propria del mestiere del docente quella di adattarsi ai cambiamenti, per arrivare agli studenti in maniera efficace, cavalcando la stessa onda per condire l’insegnamento con nuove esperienze. Finalmente abbiamo ripensato il futuro, l’istruzione aveva bisogno di questo scossone!
Per fortuna la Costituzione Italiana garantisce a chiunque, anche se privo di mezzi, di raggiungere traguardi, superando, anche da casa, le differenze sociali, culturali ed economiche degli studenti.
C’è dà dire che alla Costituzione è stata d’aiuto il fatto che oggi tutti gli alunni possono contare su uno smartphone che riesce a garantire il contatto con gli altri e, al di là delle infrastrutture fatiscenti e delle strumentazioni obsolete e inadeguate, in silenzio e con passione la scuola c’è.
Con fiducia, coraggio, pazienza e responsabilità, è stato intrapreso questo percorso, questo nuovo modo di insegnare, coscienti che non può sostituire il rapporto umano e diretto con gli studenti ma che sicuramente, quello che oggi è un “kit di sopravvivenza”, domani dovrà essere utilizzato come un supporto per accrescere l’offerta formativa.
Per tanti anni l’istruzione è stata relegata agli ultimi posti delle priorità del Paese e ci siamo sempre cullati sul fatto che i nostri docenti, altamente preparati, sono riusciti in ogni condizione a trasmettere competenze agli studenti. Oggi dobbiamo sfruttare questa occasione per innovare tutti gli ambiti e sarà una leva per facilitare, velocizzare e migliorare lo studio, il lavoro ed i rapporti tra le persone.