Tentarono di pilotare l’appalto Asl1 per apparati medico-sanitari: tre dipendenti indagati dai Carabinieri e sospesi dal lavoro

AVEZZANO – Tre dipendenti della Asl1, presumibilmente degli uffici dell’Aquila, indagati dai Carabinieri e sospesi dal servizio con l’accusa di aver pilotato un importante gara di appalto, ad evidenza europea, per l’acquisto di strumenti e apparati medico-sanitari per una struttura chirurgica del capoluogo regionale.

I Militari del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale, hanno notificato il dispositivo ai tre interessati, tra cui un dirigente medico, un funzionario estensore e un amministrativo responsabile del procedimento, indagati, a vario titolo, per i reati di turbata libertà di scelta del contraente, concussione e falsità ideologica.

Gli accertamenti dell’Arma, corredati da perquisizioni, acquisizioni documentali, informazioni testimoniali e intercettazioni di vario tipo, hanno evidenziato elementi che hanno permesso al Pm titolare dell’inchiesta di formulare le imputazioni contestate al terzetto negli avvisi di garanzia loro notificati a giugno scorso.

In questi mesi, però, l’indagine sarebbe andata avanti e gli accertamenti avrebbero prodotto altre importanti prove che avrebbero rafforzato l’impianto accusatorio, facendo chiarezza sulla procedura di gara indetta nel 2022, a evidenza pubblica europea, per approvvigionare apparecchiature mediche destinate a un presidio chirurgico dell’azienda sanitaria aquilana che, nella vicenda, è ovviamente parte offesa.

Importante anche il valore complessivo dell’appalto esaminato, vicino al milione e quattrocentomila
euro.

Più nel dettaglio, i responsabili del procedimento del lotto di gara investigato, anche attraverso false attestazioni, avrebbero fissato i requisiti tecnici tali da condizionare la scelta del contraente da parte della Pubblica Amministrazione, verso un unico imprenditore.

Secondo le accuse, uno degli indagati avrebbe minacciato i rappresentanti di un’altra ditta, operante sempre nel settore degli apparati medicali, di escluderli da futuri impegni contrattuali con
l’azienda sanitaria aquilana se non si fossero fatti carico di organizzare un convegno medico nazionale tenutosi all’Aquila nei primi mesi dell’anno in corso.

Le posizioni d’impiego dei tre dipendenti pubblici, in forza della misura cautelare interdittiva adottata dal Gip, sono temporaneamente sospese.

Nei prossimi giorni sarà effettuato l’interrogatorio di garanzia.

Il Comandante provinciale dei Carabinieri dell’Aquila Mirante: «Las Asl1 parte attiva in questa opera di controllo e risanamento della gestione delle gare d’appalto»

«In questa situazione è da elogiare la collaborazione della Asl stessa, in particolare del direttore generale, Ferdinando Romano, che in prima persona è intervenuto e si è fatto parte attiva in questa opera di controllo e risanamento della gestione delle gare d’appalto – ha detto il comandante provinciale dell’Aquila dei Carabinieri, Nicola Mirante -.

La vicenda è preoccupante perché va ad aprire scenari anche particolarmente delicati che riguardano la gestione dei fondi pubblici.

Sappiamo l’importanza e il valore, a livello macro-economico nella gestione delle gare in ambito sanitario e di quanto sono importanti i criteri di trasparenza e legalità – ha spiegato ancora il comandante Mirante poi entrato nel merito delle indagini -.

Il Comandante provinciale dei Carabinieri dell’Aquila, Nicola Mirante

L’attività investigativa ha portato a evidenziare una serie di condotte che hanno in una circostanza, ad esempio, portato a identificare una sola e unica azienda che poteva partecipare alla gara d’appalto, quindi andando a minare i criteri della trasparenza e dell’evidenza pubblica.

Questo può succedere – ha spiegato -, nella relazione dei bandi di gara dove vengono inserite le caratteristiche del bene acquistato che automaticamente esclude il bene fornito da altre tipologie d’azienda – ha continuato il colonnello -.

Quando parliamo di beni tecnologicamente complessi e particolarmente avanzati come quelli utilizzati in sanità ovviamente la cosa è molto più complessa in descrizione, ma possiamo dire che venivano definiti alcuni criteri per partecipare alla gara che impedivano alle altre aziende di intervenire.

Nonostante questo, c’è stata anche un’altra azienda, come definito nell’ordinanza del Gip, che è intervenuta per cercare di modificare il bando, però poi sostanzialmente sono rimasti i criteri che hanno avvantaggiato.

Ovviamente, l’intervento ha consentito di bloccare il procedimento», ha concluso Mirante.

La Direzione della Asl1 confida nell’operato della magistratura e offre massima collaborazione

Questo il commento della direzione aziendale Asl1: «In merito alle notizie emerse nelle ultime ore sugli organi di stampa circa i provvedimenti adottati dall’Autorità Giudiziaria nei confronti di alcuni dipendenti della ASL, la Direzione Aziendale esprime piena fiducia nell’operato della magistratura e massima collaborazione, con l’auspicio che sull’intera vicenda, che riguarda singoli episodi, venga fatta luce al più presto per chiarire ogni eventuale profilo di responsabilità, nell’interesse dei pazienti, dei professionisti coinvolti e di tutto il personale aziendale».