Carenze di organico nelle Asl e negli ospedali. La Fp-Cgil: «Utilizzare la norma in vigore per assumere e stabilizzare i precari in servizio»
L’AQUILA – Carenze di personale negli ospedali abruzzesi, in particolare in quelli marsicani e della Valle Peligna? La soluzione la propone la Fp-Cgil regionale che invita Regione Abruzzo e direzioni Asl ad applicare la normativa in vigore.
Paola Puglielli, segretaria regionale Fp-Cgil, e Marco di Marco, coordinatore regionale Fp-Cgil Sanità, infatti, ricordano che la legge consente la proroga delle graduatorie concorsuali in corso di validità, almeno per un anno.
Grazie a questa possibilità, secondo il sindacato, Regione e Asl possono assumere nuovo personale e stabilizzare, ad esempio, i tanti precari che al momento reggono le sorti degli ospedali abruzzesi, quelli delle zone interne in primis.
«La Fp-Cgil, da sempre in prima linea per la promozione di contratti di lavoro a tempo indeterminato, chiede alle Asl Abruzzesi, alla Regione e agli Enti Regionali di dar seguito a quanto previsto dalla legge regionale del 17 maggio 2023 n. 22 Art. 40 comma 2.
Detta legge, infatti, permette ai suddetti Enti di poter prorogare le graduatorie concorsuali, vigenti alla data di entrata in vigore della stessa, di un ulteriore anno.
Tale possibilità, così come le stabilizzazioni cosiddette “Covid” in ambito sanitario – affermano la segretaria regionale Fp-Cgil Paola Puglielli e il coordinatore Fp-Cgil Sanità Abruzzo Marco Di Marco – , previste dall’Art. 268 lettera b della legge 30 Dicembre 2021 n. 234 o ancora le reinternalizzazioni dei servizi appaltati, previste dal comma c della predetta legge, vanno nella direzione da sempre auspicata dalla Cgil, ovvero la lotta al precariato attraverso la creazione di posti di lavoro stabili.
Pertanto la Cgil chiede che si provveda a rendere pubblica, sui relativi siti aziendali, la validità di un ulteriore anno delle graduatorie, a partire da quelli per i profili di Infermieri e Operatori Socio Sanitari, banditi dalla Asl di Teramo, ma nel caso degli OSS con procedura aggregata con le Asl dell’Aquila e Chieti, che in virtù dei diversi ricorsi presentati dai partecipanti sono rimaste inutilizzate per diversi mesi, riducendo, di fatto, il loro utilizzo a poco più di un anno rispetto ai due inizialmente previsti.
Vogliamo infine ribadire – concludono la Puglielli e Di Marco – che il potenziamento del Servizio Sanitario Regionale, permetterebbe di ridurre l’annosa questione legata alla mobilità passiva a carico della Regione Abruzzo il cui aumento, certificato dalla Corte dei Conti, è passato da 72 milioni di euro del 2021 ai quasi 170 milioni del 2022, cifre che descrivono un quadro direttamente proporzionale alle situazioni delle nostre Asl per le quali la Fp-Cgil chiede una netta inversione di rotta».