“Yarm Bombing”, “Urban Knitting”: per favore, lasciamo stare gli alberi! Ovvero, quei “cappottini” alle piante di Tagliacozzo…
TAGLIACOZZO – Non appena nasce una moda cretina negli Stati Uniti, immediatamente scatta l’emulazione in Italia e, purtroppo, anche nella disastrata terra marsicana.
È il momento dello “Yarm Bombing” o ”Urban Knitting”, una corrente di cosiddetta nuova concezione dell’arte che consiste nell’imbacuccare alberi, piante e monumenti con lavorazioni a maglia o all’uncinetto modificando, di fatto, il paesaggio urbano.
Ecco, si pensi un attimo come abbiano potuto godere gli alberi della villa comunale di Tagliacozzo, i maestosi platani di Piazza Duca degli Abruzzi così intabarrati sotto le bordate delle ondate di calore di questa estate.
Come se si fossero obbligate le persone ad andare in giro con cappotti e giacche a vento con i 40° gradi all’ombra. Una sprezzante e beffarda tortura inflitta alle povere piante, non in grado, ahimè!, di potersi difendere dalle storture e storpiature umane.
Gli alberi sono belli così, al naturale, senza fronzoli e senza orpelli. Hanno solo il diritto di essere lasciati in pace.
Se poi protagoniste e protagonisti di questo nuovo filone artistico che si richiama anche ad un certo ambientalismo (sic) volessero continuare il loro virtuoso lavoro ai ferri o all’uncinetto, potrebbero confezionare golfini, cappellini o completini per quei tanti bimbi che hanno tanto bisogno di vestirsi più adeguatamente.
Per la precisione, nonostante questa moda possa sembrare innocua, consiste comunque nell’occupazione di spazi pubblici personalizzandoli e, quindi, trattasi, di un’attività illegale.