A Pescara il convegno “La carta dei diritti delle donne nello sport”
PESCARA – Si terrà venerdì 6 ottobre dalle ore 16 il convegno dal titolo La carta dei diritti delle donne nello sport all’interno della salva convegni Avis comunale in piazza Salvo D’Acquisto, 19/21 Pescara.
Un evento voluto da USacli APS Abruzzo in collaborazione con Avis Comunale Pescara e Assist (Associazione nazionale atlete) e che vedrà gli interventi di Adamo Scurti consigliere comunale, presidente della Commissione Sport e presidente regionale Abruzzo USacli Aps e di Roberta Foschi Referente regionale Abruzzo Assist.
Un momento in cui associazioni, esperti di diritto e tecnici si confronteranno su diverse tematiche dello sport femminile che andranno dalla privacy alla contrattualità della pratica sportiva passando per forme di violenza velata nel mondo sportivo e arrivare all’impiantistica sportive e alle difficoltà di accesso ad esse da parte delle società femminili.
“La storia dello sport – afferma il presidente USAcli Adam Scurti – è stata a lungo caratterizzata da una netta predominanza maschile e, ancora oggi, vi sono profonde differenze di genere tanto è vero che gli sport definiti generalmente maschili risultano maggiormente rilevanti dal punto di vista economico, sociale e culturale.
Il coinvolgimento maschile e femminile nello sport, veniva utilizzato per riportare le differenze tra maschi e femmine: forti e competitivi i primi, deboli, remissive e passive le seconde. In questo scenario nasce la carta etica per lo sport femminile, la cui azione è quella di migliorare le condizioni di tutto il mondo dello sport; così anche per le donne che vivono questa dimensione essendo loro complementari e sostanziali.
La carta – conclude Scurti – contiene il principio della pari accessibilità alla pratica sportiva e alla presa d’atto che lo sviluppo delle attività sportive costituiscono un parametro di civiltà, uguaglianza, equità, solidarietà e democrazia. Inoltre la pratica sportiva ha una valenza educativa e di inclusione molto rilevante al fine di contrastare le discriminazioni, i disagi, le violenze e le differenze di genere”.