Controlli dei Nas in palestre e centri sportivi. In Abruzzo ispezionate 47 strutture e rilevate irregolarità in 34 casi segnalati a Asl e Comuni

PESCARA – Effettuati anche in Abruzzo i controlli del Nas, in una operazione coordinata e disposta nella seconda metà di settembre dal Gruppo Carabinieri per la Tutela della Salute di Roma, presso centri e associazioni sportive, palestre, piscine e ambulatori al fine di garantire il rispetto della normativa in merito al rilascio di certificati medici per lo svolgimento di attività sportiva.

Nelle numerose ispezioni, è stato verificato il possesso e la regolarità dei certificati di idoneità degli iscritti e frequentatori degli impianti sportivi, accertando l’adeguatezza generale delle strutture e l’eventuale presenza di locali adibiti a studio medico in assenza delle previste comunicazioni alle Autorità competenti, la presenza, regolare manutenzione e revisione del “DAE” (Defibrillatore Automatico Esterno), l’adozione di misure protettive e preventive connesse ai rischi per la presenza del batterio della “legionella”.

I Carabinieri del Nas di Pescara, che ha partecipato all’operazione, hanno eseguito controlli in tutte e quattro le provincie abruzzesi ed ha ispezionato 47 esercizi, tra palestre e centri sportivi, segnalando a Comune Asl competenti per irregolarità diverse 36 centri.

Questi i risultati dell’operazione, che potremmo denominare “Sport in Sicurezza”, in Abruzzo:

  • 21 impianti, per aver tesserato persone sprovviste di certificazione sanitaria attestante l’idoneità allo svolgimento dell’attività sportiva;
  • 3 palestre, per aver custodito certificati medici sportivi di alcuni iscritti, risultati decorsi di validità e, in altri casi, rilasciati da medici prescrittori non autorizzati;
  • 1 palestra per aver attivato all’interno della struttura uno studio medico ove venivano erogate prestazioni sanitarie da parte di specialisti in assenza delle previste comunicazioni alle Autorità Sanitarie e Amministrative;
  • 3 palestre per aver in dotazione defibrillatori non funzionanti e altre 2 per l’omessa dotazione dei dispositivi salvavita.

In altri 6 casi sono state riscontrate dai militari abruzzesi diffuse carenze igienico sanitarie e strutturali, rilevando anche la detenzione ed esposizione per la vendita di alimenti confezionati, tra cui integratori alimentari, vitamine e bevande, in assenza della prevista autorizzazione.