Le opere del pittore abruzzese Luigi Grandoni in mostra all’Aurum di Pescara

Migranti, Luigi Grandoni

PESCARA – Trentacinque opere del pittore abruzzese Luigi Grandoni in mostra a Pescara, dal 16 al 22 ottobre, nella suggestiva cornice della Sala degli Alambicchi.

Il percorso espositivo è un viaggio alla scoperta dell’intensa produzione dell’artista, che ha lanciato ed ideato l’Arte Scontata, una sorta di sarcastico ed autoironico invito, rivolto a se stessi e più in generale al mondo dell’arte, a non prendersi troppo sul serio. Il tutto nonostante Grandoni affronti, in parecchie delle sue opere, tematiche di assoluto rilievo e drammaticamente attuali. 

Luigi Grandoni, nato a Pescara nel 1955 e da molti anni residente a Chieti, è alla sua terza personale di pittura. Prima di approdare all’Aurum i suoi lavori sono stati in mostra al Castello Svevo di Termoli. In precedenza Grandoni ha preso parte a varie collettive, tra le quali la Triennale di Arti Figurative che si è tenuta nella Galleria Santa Maria dei Miracoli di Roma (2022), la mostra Confronti d’Arte che si è svolta all’Aurum di Pescara (2022 e 2023), l’esposizione ospitata dalla manifestazione artistica Zoo Art ad Ortona (2019, 2020, 2021, 2022, 2023) e la collettiva allestita nella sede della Camera di Commercio di Chieti (2020, 2021).

All’Aurum sarà proposta un’accurata selezione delle sue opere, realizzate con olio e acrilico su tela, e connotate da una chiara inclinazione verso l’astrattismo e in particolare verso la pop art. Al centro dei suoi quadri, che si traducono in autentiche esplosioni di colori, soggetti di diversa natura:  persone, momenti, oggetti, luoghi ed emozioni, che restituiscono lampi di contemporaneità e stimolano riflessioni sulle tematiche sociali più spinose e attuali.

Grandoni, attraverso i suoi dipinti, si interroga e ci interroga, con sguardo laterale e perennemente aperto al dubbio, sulle molteplici implicazioni di un’epoca sempre più complessa e inafferrabile: spazia dai temi dell’eterna ed irrisolta ricerca dell’origine umana alle tragedie collettive dei migranti in fuga, per arrivare agli imperscrutabili e labirintici percorsi della mente o alle caleidoscopiche visioni della realtà virtuale.

Tra i lavori in mostra all’Aurum spicca l’opera ispirata alla favola Il Pesciolino Nero, dello scrittore iraniano Samad Behrangi, morto in circostanze misteriose, nel 1968, pochi mesi dopo l’uscita del suo libro che resta, ancora oggi, un potentissimo inno alla libertà. Grandoni ha dunque scelto di rendere omaggio a questo grande intellettuale, la cui eredità è stata oggi idealmente raccolta dalle migliaia di donne e di uomini iraniani che, dopo la morte di Mahsa Amini, hanno iniziato a scendere in piazza per protestare contro un regime violento e oppressivo.

Sarà possibile visitare la mostra tutti i giorni, dalle 9 alle 19, con ingresso gratuito.