Superbonus 110%. Fedele e Taglieri (M5S): «Proposta di legge tardiva e insufficiente. La Regione abbandona professionisti e lavoratori»
L’AQUILA – «Se è vero che non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire, è altresì vero che a pensare male si fa peccato ma spesso si indovina e così, alla luce della proposta di legge con la quale sbloccare i cantieri dopo lo stop al Superbonus, possiamo ribadire a gran voce ciò che da anni denunciamo: gli uomini del presidente Marsilio preferiscono anteporre gli interessi di partito a quelli dei cittadini.
Domani, in Consiglio Regionale, verrà infatti illustrata un’azione da 12 milioni di euro a fronte dei circa 600 milioni di euro incagliati.
È del tutto evidente come sia tardiva e insufficiente, praticamente una goccia in un oceano, come curare un male grave con una tachipirina», affermano i Consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle, Giorgio Fedele e Francesco Taglieri, quest’ultimo capogruppo in Consiglio Regionale.
«Dapprima hanno respinto tutti i nostri modelli e studi finalizzati a sviluppare un processo di transizione ecologica virtuoso e poi, di riflesso al Governo Meloni, hanno sminuito la portata di un’iniziativa storica come il Superbonus 110%.
Ora, con un colpo di teatro da principianti, provano a salvare la faccia presentando progetti di legge con i quali tentare di riscattarsi agli occhi di quelle categorie di professionisti che hanno abbandonato in questi cinque anni.
Ben venga un intervento per sbloccare i crediti incagliati ma si tratta di un’azione intempestiva, insufficiente e ipocrita, dalle chiare velleità preelettorali.
Chiederemo che venga predisposto e riconosciuto un meccanismo per la ripartizione equa dei fondi nelle quattro province affinché non si facciano figli e figliastri come spesso è accaduto.
Ci aspettiamo che procedano ad accogliere questo emendamento finalizzato all’individuazione di un meccanismo con cui dare la priorità a quelle imprese che sono in difficoltà e non hanno la capacità di sostenere questi crediti.
Dodici milioni di euro sono nulla rispetto ai seicento bloccati, ma siamo lieti che la nostra costante pressione abbia prodotto il risultato di metterli spalle al muro costringendoli ad agire.
Questa maggioranza di centrodestra è a corto di idee ma anche di capacità, ha dovuto scippare una nostra idea per rispondere alle tante e feroci critiche che continua a ricevere.
Ci sono centinaia se non migliaia di lavoratori che rischiano di rimanere a casa senza lavoro.
Parliamo di decine e decine di piccole e medie imprese su cui grava lo spettro di non poter più rialzarsi dalla mannaia del centrodestra, sia regionale che nazionale, che non ha predisposto azioni a loro tutela e che adesso si trova a rincorrere un danno da esso stesso provocato.
Gli uomini del Presidente Marsilio vorrebbero lavarsi la coscienza per recuperare il tempo perso, ma è evidente che si tratti di un agire il cui unico interesse è quello elettorale.
Se questa maggioranza regionale di centrodestra ci avesse ascoltato a tempo debito, forse non si sarebbe arrivati a questo punto, ma hanno preferito fare ostruzionismo e opporsi alle nostre istanze pur di spostarla sulla bagarre politica», concludono.