Hanno ucciso Bambotto, l’amato cervo di tutti gli abitanti di Pecol considerato uno di famiglia

L’unica parola che può descrivere appieno ciò che stanno provando gli abitanti di Pecol, frazione di San Tommaso Agordino nel bellunese, è dolore.

E gli abruzzesi ne sanno qualcosa.

E mentre l’Abruzzo ha perso la Grande Madre Orsa, questa comunità ha perso un Cervo, maestoso e fiero quanto tenero ed amichevole.

Ucciso, anche lui,  sempre per mano dell’uomo: un cacciatore.

Anche Bambotto, come Amarena, si fidava dell’essere umano, tanto da diventare uno di famiglia.

A parlarci di lui è Donatella Zendoli con un lungo post sui social

“Questo ERA BAMBOTTO.

Era nato 7 anni fa a Pecol e da subito la sua mamma Minerva lo aveva portato sullo zerbino di Giorgio, affidandolo a noi abitanti e fidandosi come aveva fatto lei per tutta la sua vita. Da allora è diventato il nostro amatissimo cervo”-

Era diventato bellissimo e maestoso e credo che siano davvero pochi quelli che non lo conoscano. Lo potevi incrociare per strada mentre raggiungeva tutte le frazioni limitrofe e si fermava a mangiare ovunque da chi lo amava come noi. Spesso mi entrava in casa e poi era un’impresa farlo uscire perché i suoi palchi erano immensi. Ho trascorso anni stupendi e mi teneva tanta compagnia perché se decideva di restare si addormentava su per le scale o davanti alla porta di ingresso mi seguiva ovunque docilmente.

Ho scritto ERA perché Bambotto è morto.

Ammazzato da un miserabile che crede di aver compiuto un’impresa e invece si è solo marchiato a vita come un poveraccio che ha sparato a un animale che ti mangiava dalle mani e si faceva coccolare fino ad addormentarsi tranquillo.

Cosa può esserci nel cuore di un caso umano che uccide per puro divertimento?

LA CACCIA NON E’ UNO SPORT!

E’ una barbarie senza alcun senso.

Con tutto il dolore possibile voglio dire a questo essere che lo disprezzo dal profondo dell’anima e siccome confido in una sorta di equilibrio tra il bene e il male, aspetto di vedere come sarai ricompensato.

VIGLIACCO VERGOGNATI”.

Tantissimi i post di sdegno e dolore sui social. Sulla vicenda è intervenuto anche il consigliere della Regione Veneto Andrea Zanoni

“La legge attuale sulla caccia e il calendario venatorio della Regione del Veneto hanno consentito a questo ragazzino di uccidere un animale amico degli abitanti, dei turisti e di tutti i bambini.

Invito chi ama gli animali e la natura a farsi parte attiva per la loro tutela, ad impegnarsi anche in politica, solo con un impegno di tutti un giorno potremmo arrivare ad ottenere leggi che considerino gli animali esseri da tutelare e difendere, patrimonio di tutta la collettività, e non oggetto di divertimento di persone senza empatia e rispetto per gli animali e la natura”.