Tasso di interesse del 380% chiesto ad una coppia in stato di bisogno: ventiseienne di Avezzano arrestato per usura dalla Finanza
AVEZZANO – Ventiseienne di Avezzano in manette per usura ai danni di una coppia di Carsoli in stato di bisogno e fragilità.
La Guardia di Finanza di Avezzano, sotto la direzione del Procuratore di Avezzano, Maurizio Maria Cerrato, ha arrestato, in flagranza di reato, un avezzanese trovato in possesso di 800 euro, di un libretto postale e di una carta postamat, prelevati poco prima da un ufficio postale di Carsoli da due soggetti vittime di usura e contestualmente consegnati, appunto, all’usuraio.
Nel corso della medesima operazione, è stata data esecuzione a due perquisizioni domiciliari e personali nei confronti di altrettanti soggetti di etnia Rom residenti nella città di Avezzano, strettamente collegati con l’usuraio.
L’operazione eseguita ieri dai finanzieri e coordinata dal comandante della Compagnia di Avezzano, Cap. Francesco Mattiace, è frutto di un’attività di investigazione, a più ampio raggio, avviata nel corrente anno ed eseguita attraverso l’utilizzo di indagini tecniche di polizia giudiziaria.
I fatti. I due usurati hanno allertato il 117 della Finanza dicendo di essere conviventi, entrambi percettori di indennità per invalidità, riferendo anche di essersi rivolti al ventiseienne di Avezzano per ottenere un prestito di € 1.500.
A seguito del prestito, gli usurai avevano preteso interessi a dir poco mostruosi, ricostruiti dai Finanzieri nella misura del 340% annuo.
La coppia ha affermato che, nei mesi successivi, non è più riuscita ad onorare il prestito, restituendo, come acclarato in fase investigativa e fino alla data dell’intervento, la somma di € 5.800.
Nel corso delle operazioni, è emerso altresì che la coniuge del soggetto usuraio tratto in arresto, risulta percettrice del Reddito di Cittadinanza.
Nell’ultimo triennio l’attività di contrasto al fenomeno dell’usura condotta dalle Fiamme Gialle marsicane, ha portato alla segnalazione alla Procura marsicana di dieci soggetti responsabili delle condotte illecite e nei cui confronti sono state finora emesse sette sentenze penali di condanna definitiva.
L’attività descritta conferma il costante impegno della Guardia di Finanza a contrasto di tutti quei reati resi ancor più gravi ed odiosi perché commessi persone in stato di bisogno economico o psico-fisico.