Ucraina, dopo la Russia anche gli Usa dicono stop al Trattato sulle forze convenzionali in Europa
(Adnkronos) – Dopo la Russia anche gli Usa dicono stop al Trattato sulle forze convenzionali in Europa. "Gli Stati Uniti sospendono l'esecuzione di tutti gli obblighi previsti dal Trattato Cfe con tutti gli altri Paesi firmatari, a partire dal 7 dicembre", ha annunciato il Consigliere per la sicurezza nazionale Usa, Jake Sullivan, dopo che il ritiro della Russia dal Trattato e il proseguimento della sua guerra di aggressione a tutto campo contro l'Ucraina, "altro Paese firmatario", "hanno profondamente alterato le circostanze essenziali perché gli altri Paesi si sentissero tenuti a rispettare il Trattato e ha radicalmente trasformato gli obblighi previsti dal Trattato". Tale decisione è stata presa "in stretta consultazione e coordinamento con i nostri alleati Nato – ha aggiunto Sullivan – molti dei quali sono anche parte del Cfe". "Diversi partner Cfe che non sono membri della Nato sostengono la sospensione degli obblighi del Trattato Cfe in risposta alle azioni di Mosca". "Gli alleati condividono all'unanimità la nostra posizione secondo cui non sia accettabile una situazione in cui gli Usa e i nostri alleati della Nato continuano a essere vincolati a livello militare dal Cfe mentre la Russia, le cui forze armate sono in larga misura in Europa, che continua attivamente la sua guerra di aggressione contro l'Ucraina usando quelle stesse forze che il Trattato ha come obiettivo di contenere", ha spiegato Sullivan precisando che "la sospensione degli obblighi del Cfe rafforzerà la deterrenza e le capacità di difesa dell'Alleanza rimuovendo le restrizioni che hanno impatto sulla pianificazione, il dispiegamento e le esercitazioni, restrizioni che non vincolano più la Russia dopo il ritiro di Mosca dal Trattato". "Gli Usa e i loro alleati Nato, e i nostri partner responsabili rimangono impegnati al controllo effettivo delle armi convenzionali come un elemento di importanza critica della sicurezza euroatlantica. Continueremo a perseguire misure che hanno come obiettivo quello di rafforzare la stabilità e la sicurezza in Europa, riducendo il rischio, con la prevenzione di malintesi, evitando conflitti e costruendo fiducia". —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)