“Amate da Morire” dell’Associazione Proteo approda a Roma al Teatro Torlonia
ROMA – Venerdì 24 un meraviglioso evento su un tema assai scottante, quello della violenza sulle donne, è approdato con grandissimo successo al Teatro Torlonia a Roma.
“Amate da Morire”, dopo il prequel alla Villa di Mecenate, è giunto al Teatro Torlonia a Roma dove ha ottenuto un successo che lascia ipotizzare una lunga vita allo spettacolo ideato e realizzato da Francesco Frezzini ed Emma Francesconi della Associazione Proteo con la partecipazione del giovanissimo talento ed attore Emanuele Bracone.
Con una partecipazione profonda, gli attori hanno rappresentato storie dolorosissime che mettono in evidenza molti degli aspetti de3lla violenza sulle donne ed il femminicidio.
Lo spettacolo per una singolare coincidenza, che consente di sottolinearne l’attualità, è andato in scena in un momento segnato da notizie tragiche e drammatiche di eventi delittuosi consumati su donne inermi.
L’evento è stato promosso dall’Ordine dei Farmacisti della provincia di Roma, dall’Associazione Federfarma e l’Associazione “Farmaciste insieme” e oltre al successo organizzativo ha mostrato una notevole accettazione da aprte del pubblico che ha seguito in attento e partecipante silenzio il dispiegarsi della narrazione di fatti tratti da eventi reali.
Il femminicidio, questa vera e tragica piaga sociale che sta assumendo dimensioni sempre più preoccupanti ed infatti, come dicevamo, la recente uccisione di una donna è la sottolineatura che, spesso, l’ultimo atto di una giostra costante di violenza, sopraffazione, esercizio malato di potere è proprio l’omicidio, cioè il femminicidio .
Lo spettacolo “Amate da morire” ha voluto dare voce proprio alle donne a cui la voce è stata tolta, attraverso racconti forti: storie di donne che hanno subito violenza all’interno delle mura domestiche e non solo, e basti pensare alla arringa in tribunale di un sozzo principe del foro che mostra la bassezza e la grettezza di chi non vuole vedere o vuole minimizzare un fenomeno ormai innegabile sotto tutti i punti di vista.
La cornice storica del Teatro Torlonia ha dato maggiore forza e intensità al messaggio e come è detto nel comunicato stampa “le statue che si affacciavano sul proscenio sembravano esortare gli attori a parlare anche per loro, a gridare ancora più forte BASTA, un grido al quale si è unito anche il numeroso pubblico in un applauso liberatorio dopo un’ora di silenzio assordante e partecipe”.
Emma Francesconi ha fornito una interpretazione di elevatissimo livello così come pure Francesco Frezzini che ha impersonato con grande realismo e partecipazione alcuni personaggi che è anche solo doloroso immaginare che possano esistere.
Sulla scena, gli abusi e le violenze di ogni genere, sottili e drammatiche, sulla donna sono stati narrati in diverse maniere e angolazioni ma sempre privilegiando la sottolineatura degli aspetti più dolorosi vissuti dalle protagoniste, spesso sconcertate e sgomente nel subire dolorose violenze e vessazioni, umilianti della dignità individuale ma soprattutto della femminilità, questa dote, questa caratteristica che non merita i drammatici trattamenti riservati da compagni inqualificabili.
Emma Francesconi è riuscita a rendere evidente le dolorose esperienze di molte povere donne così come Francesco Frezzini ha mostrato alla grande il volto della violenza, reale e tangibile, ed entrambi hanno reso reali le cose al punto da scuotere il pubblico sino alla commozione.
Allo spettacolo hanno presenziato rappresentanti delle istituzioni dalla Camera dei Deputati, magistrati, vicequestori che si sono uniti al pubblico che come dicevamo è stato attento e profondamente partecipante.
Lo spettacolo è alla sua sesta rappresentazione in vari luoghi e teatri e auspichiamo che possa accedere anche a sedi più importanti visto il grande valore dei due attori principali, vera coppia magistrale in scena e alla partecipazione promettente del giovanissimo Emanuele Bracone.
Pertanto, auguriamo un luminoso futuro allo spettacolo e soddisfazione agli attori che hanno compiuto uno sforzo grandissimo e assolutamente professionale.
(Le fotografie e la fotografia di scena sono di Gaetano Paciotti)