«La Verì smetta di buttarla in caciara e di offendere gli abruzzesi. Le scelte sono politiche». Secca replica di Giovagnorio all’assessore
TAGLIACOZZO – Giunge a strettissimo giro la replica del Sindaco di Tagliacozzo, Vincenzo Giovagnorio, all’assessore regionale alla sanità, Nicoletta Verì, che aveva bollato come strumentalizzazione politica la manifestazione di stamane in difesa dell’ospedale “Umberto I”.
È botta e risposta secco, quindi, tra il Sindaco di Tagliacozzo e l’Assessore Verì per le dichiarazioni diramate nell’immediatezza della manifestazione.
«Nessuna strumentalizzazione politica da parte di inesistenti forze partitiche di Tagliacozzo per la problematica inerente il Presidio ospedaliero “Umberto I”, ma una questione posta nel merito e dibattuta da parte del Sindaco e dell’Amministrazione, con gli argomenti tecnici che smentiscono le tesi dell’Assessorato regionale alla Sanità.
L’Assessore Verì farebbe bene ad uscire allo scoperto poiché ormai è intollerabile questo atteggiamento con il quale vuole nascondere, dietro motivi tecnici, scelte squisitamente politiche – controbatte il Sindaco Giovagnorio al comunicato stampa diramato dall’Assessorato regionale -.
Non cadiamo nel tranello con il quale l’Assessore Verì vorrebbe indorarci la pillola – prosegue Giovagnorio – del ridimensionamento dell’ospedale in stabilimento a fronte di non meglio definiti potenziamenti dell’Umberto I!
Anche perché l’Assessore persiste nell’errore di ritenere che il presidio tagliacozzano, già riconvertito nel 2010 da ospedale per acuti ad ospedale post-acuzie destinato alle riabilitazioni, sia soggetto agli standard di coerenza espressi dal decreto ministeriale n. 70/2015 (decreto Lorenzin) che disciplina invece gli ospedali per acuti.
In nessun passo del Decreto ministeriale 70/2015 è scritto che debbano essere soppressi gli ospedali post-acuzie nelle reti ospedaliere regionali.
Lo andiamo ripetendo da tempo, ma l’Assessore naturalmente fa finta di non capire e di non sentire.
Infatti, il Ministero della Salute non ha formalizzato in alcun documento o verbale la necessità di togliere il codice di presidio dal Piano di reingegnerizzazione della rete ospedaliera abruzzese.
La Rete ospedaliera sarebbe altrettanto operativa ed efficace, anzi, forse ancor di più, anche con la Struttura tagliacozzana classificata come ospedale.
I servizi sanitari di diabetologia, radiologia, emodialisi, laboratorio analisi; primo accesso h 24 dell’Umberto I, così come l’Ospedale di comunità, sono già efficienti e ben venga una maggiore attenzione da parte della politica regionale, ma non si capisce per quale motivo tecnico giuridico si debba cancellare il titolo di ospedale!
Lo spieghi con le carte e le documentazioni, l’Assessore Verì! Ci fornisca i termini di legge o ci faccia leggere dove i verbali del tavolo ministeriale DM70 impongono la cancellazione del codice di presidio per l’ospedale di Tagliacozzo, ma non siano le usurate scuse, prive di fondamenti tecnici che ha provato ad accampare in questi ultimi mesi, prescindendo dal fatto che al giorno d’oggi tutti sappiamo leggere e tutti abbiamo accesso agli atti amministrativi, regionali e ministeriali.
Qui l’unica a non voler capire e ad agire con malizia è l’Assessore Verì e i suoi direttori tecnici.
Ben venga l’incremento di 12 posti letto per i reparti riabilitativi, ma si lasci l’ospedale post-acuzie e non lo si riduca a stabilimento di Avezzano.
Fino ad ora la politica dell’Assessore Verì non è stata capace di dare alcuna risposta plausibile circa la cancellazione dell’Ospedale di Tagliacozzo, per il quale nessuno “chiede la luna”!
La Verì, seguita a “buttarla in caciara” a “produrre fumo” offendendo l’intelligenza non tanto del sottoscritto ma di migliaia di cittadini abruzzesi!».