Nina Zilli a Pescara per dire no alla violenza sulle donne
PESCARA – Prima “Cinquantamila”, poi “L’uomo che amava le donne”: si è aperto con due canzoni di successo il concerto di ieri sera a Pescara di Nina Zilli che ha partecipato alla serata organizzata al Circus per dire no alla violenza contro le donne. Un evento (gratuito) voluto dall’assessorato alle Politiche sociali guidato dal vice sindaco Adelchi Sulpizio che in questi giorni ha promosso molti appuntamenti, anche con le scuole, per contrastare il fenomeno e sensibilizzare tutta la popolazione. Una sedia è stata lasciata libera, a teatro, con una rosa appoggiata sopra e “il pensiero rivolto a tutte le donne che oggi non ci sono più”, ha detto Sulpizio in apertura di serata. E’ stato accolto sul palco insieme a Maria Luigia Montopolino, presidente della commissione Pari opportunità, da Paola De Simone che ha condotto l’appuntamento e curato la direzione artistica.
“Oggi e sempre stop alla violenza sulle donne”, ha detto Nina Zilli prima della sua performance. “Ogni anno la statistica è sempre la stessa, anzi forse quest’anno è anche peggiorata”, ha detto l’artista parlando del numero costante di vittime che si registra ogni anno e sottolineando il suo “sdegno” di fronte ai numeri. Ma mai, ha aggiunto, prova “rassegnazione” di fronte al fenomeno, “perché so che ci sono delle grandissime donne che lottano tutti i giorni, non solo il 25 novembre. Abbiamo bisogno, però, anche di grandissimi uomini”, ha detto ancora perché “quando ci va bene ci sfregiano con l’acido, altrimenti si muore. Nella lotta alla violenza dovremmo essere tutti coesi”.
Il suo “no” è nelle canzoni, credendo nel potere della musica: “Il mio primo disco”, ha detto alla platea, “è dedicato a tutte le femmine del mondo”, e basti pensare a “Penelope”, un testo al quale la cantante è molto affezionata. “Canto di me, per me, e quindi per tutte noi ed è una grande gratificazione quando mi dicono di riconoscersi nei miei testi. La musica, per me, è sempre una cura”, ha aggiunto nel suo intervento. Zilli ha anche parlato dell’importanza “della cultura, dell’insegnamento, del rispetto, come via di uscita alla violenza. A mia figlia, ha concluso, insegnerò ad essere accorta in un mondo che va veloce. Ma non le dirò mai di essere meno libera per essere più sicura o di limitare il suo modo di vestirsi: è un retaggio del patriarcato contestare chi indossa una minigonna. Di eroine ce ne sono state tante, nella storia, e credo che ce ne vorranno ancora molte perché non si pensi più al gender e si arrivi alla meritocrazia vera”, ha concluso.
Tra i momenti che hanno caratterizzato la serata, il monologo di Aurydiby, l’intervento di Luca Pompei con le interviste alle donne su cosa accadrebbe se tutti gli uomini scomparissero per 24 ore, e poi la performance di Erica Abelardo, sand artist.
Sulpizio è pronto a continuare a lavorare contro la violenza sulle donne. “Ne parliamo non un solo giorno ma sempre, abbiamo cominciato tre anni fa. Quest’anno gli eventi sono 34. E lo facciamo con tutti, dai giovani agli anziani. Mi ha molto colpito che ieri, dopo l’incontro all’Aurum con oltre 500 studenti, una ragazza si è rivolta alle professioniste di Ananke, che si occupa del Centro antiviolenza, e ha chiesto aiuto per sua madre. Un segnale che stiamo facendo bene”.