Il Consiglio comunale dell’Aquila salta su Porta Barete. Le opposizioni: «Seconda volta in quindici giorni, veti reciproci centrodestra tengono bloccata la città»
L’AQUILA – “A distanza di appena quindici giorni dall’ultima volta, la seduta del Consiglio comunale è stata di nuovo sciolta per mancanza di numero legale a causa di una maggioranza sempre più spesso divisa e litigiosa, in cui serpeggiano veti reciproci che si inaspriscono con l’avvicinarsi delle elezioni regionali.
Il sospetto però è che in questa occasione ci sia stata anche una defezione sui molteplici dubbi che porta con sé la delibera su Porta Barete, in realtà un atto che sembrerebbe stipulare semplicemente un patto con un imprenditore cittadino”.
Lo affermano in una nota i consiglieri di opposizione al Consiglio comunale dell’Aquila Stefano Albano, Stefano Palumbo, Stefania Pezzopane, Elia Serpetti, Alessandro Tomassoni, Massimo Scimia, Emanuela Iorio, Simona Giannangeli, Lorenzo Rotellini, Enrico Verini, Paolo Romano e Gianni Padovani.
“Neppure la presenza del sindaco Pierluigi Biondi, che può definirsi storica considerando che l’assise civica non ha praticamente mai il piacere di averlo in aula, è servita a serrare i ranghi di un centrodestra spappolato e che oggi ha dimostrato ancora una volta di essere composto da consiglieri disinteressati alla città e alle sue sorti da un lato, e da consiglieri animati dal solo perseguimento dei propri obiettivi politici, dall’altro”.
“La delibera sull’area di Porta Barete è stata spacciata per un provvedimento strategico ma che nulla ha a che vedere con il progetto originario che prevedeva una vera riqualificazione dell’area, né con quello frutto di un concorso progettuale, illustrato in aula proprio dal sindaco, visibilmente in difficoltà.
Un provvedimento che si limita ad una permuta con un privato, che ha piena legittimità di proposta ma che è completamente decontestualizzato e avulso da qualsiasi programmazione urbanistica. Inoltre tale provvedimento comporterebbe la chiusura di Via Vicentini.
C’è un vuoto totale di programmazione politica, vuoto nel quale si inseriscono e coltivano solo interessi privati”.
“Con la seduta di oggi, che segue quella sul Dup di novembre e quella di settembre sulla cosiddetta maternità surrogata, sono tre le riunioni consecutive del Consiglio comunale in cui il centrodestra non riesce a mantenere il numero legale, siamo proprio alle battute finali dell’era Biondi”, concludono i consiglieri.