Presepe vivente di Rivisondoli, Lisa di 15 anni: è lei la Madonnina. Liam, 2 mesi, ultimo nato in paese, sarà il Bambinello

RIVISONDOLI – Si chiama Lisa Pantalone, ha 15 anni, è di Roccaraso (L’Aquila) e studia al Liceo Turistico di Castel di Sangro (L’Aquila).

Sarà lei la Madonnina della 73/a edizione del Presepe vivente di Rivisondoli (L’Aquila) che si svolgerà il prossimo 5 gennaio alle ore 18 nella suggestiva Piana di Piè Lucente.

Come da tradizione i personaggi della rievocazione sono stati svelati nel giorno dell’Immacolata Concezione, al termine della Santa Messa, celebrata oggi dal parroco don Daniele Cardenas.

“È un onore impersonare la Madonna in questo evento” ha commentato Lisa.

Il bambinello, ultimo nato del paese, sarà Liam Vittoria, di soli due mesi.

A vestire i panni di San Giuseppe sarà il sindaco di San Giovanni Teatino (Chieti), Giorgio Di Clemente, una assoluta novità per questo evento.

Per rafforzare il legame tra mare e montagna, costa e aree interne, dall’anno scorso alcuni personaggi del presepe vengono scelti tra residenti in paesi diversi da Rivisondoli. Dopo la città di Atri (Teramo) nel 2022, quest’anno è il turno di San Giovanni Teatino. E’ la prima volta, però che nella sacra rappresentazione entra un sindaco non del posto.

Viene da fuori anche la Madonna dell’Annunciazione: sarà Francesca Maria Neri, 17 anni di Roseto degli Abruzzi (Teramo), che frequenta l’istituto alberghiero di Giulianova (Teramo). A vestire i panni dell’Arcangelo Gabriele sarà Francesca Perilli, 18enne di Rivisondoli, studentessa dell’istituto Agrario di Castel di Sangro. Per il ruolo di Elisabetta è stata scelta Maria Claudia Pio, 18 anni di Castel di Sangro (L’Aquila), studentessa del Liceo linguistico di Sulmona.

“Da questo paese e dal presepe vivente deve partire un messaggio di pace affinché si spezzi la catena delle guerre” ha esordito il parroco nel corso dell’omelia.

La prima edizione, nel 1951, fu realizzata come monito di riconciliazione e ripartenza sulle macerie del secondo conflitto mondiale. “È un Presepe che ogni anno si apre al mondo – ha rimarcato il sindaco di Rivisondoli, Giancarlo Iarussi – questa è la casa di tutti.

La manifestazione deve servire per spegnere ogni risentimento con i valori della prossimità e della pace”.