Di Girolamo e D’Andrea (M5S): «Gli esponenti di FdI pattinano a Roma, ma scivolano sull’Abruzzo. In 30mila non avranno di che vivere senza reddito di cittadinanza»
L’AQUILA – La senatrice sulmonese Gabriella Di Girolamo, impegnata a Roma a seguire i lavori sulla legge di bilancio e da sempre molto attenta alle dinamiche regionali e con il coordinatore provinciale dell’Aquila del M5S, Attilio D’Andrea, stigmatizzano le decisioni del partito della Meloni.
«A Roma questa settimana è andata in scena la consueta convention di Fratelli d’Italia, con tanto di pista di pattinaggio e attrazioni varie.
Tutto nella norma – afferma la senatrice Di Girolamo -, se non fosse che mentre in quella sede si osannava l’orgoglio italiano, qui in Abruzzo venivano fuori i dati allarmanti della voragine sociale che si è aperta con l’abolizione del Reddito di cittadinanza.
Come ho ripetuto in più occasioni, pare proprio che da parte di questa maggioranza ci sia il disegno ben preciso di tenere l’Abruzzo ai margini delle scelte politiche e fa rabbrividire il modo di scansare ogni tipo di responsabilità adottato dai politici di fede meloniana eletti nella nostra regione.
Lo abbiamo visto con la Roma/Pescara, con i fondi già assegnati e poi dirottati su altri progetti, lo stiamo vedendo con la questione A24/A25, con l’abolizione del tavolo istituzionale con i sindaci del territorio, eliminato di punto in bianco.
Un tavolo che era stato istituito grazie a un mio emendamento nella scorsa legislatura e che oggi qualche politico, forse poco attento, si affretta a dire che verrà nuovamente previsto in un altro provvedimento.
Un’altra mia proposta emendativa rimetteva in piedi il tavolo cancellato dal governo – conclude la Di Girolamo -, ma ripeto, forse qualcuno non si è accorto di questo emendamento e ha votato contro».
Sulla stessa linea le considerazioni di Attilio D’Andrea, ex assessore a Sulmona e coordinatore M5S per la provincia de l’Aquila.
D’Andrea fa il punto sulla situazione a livello regionale e avverte «di questo passo c’è il rischio che tantissime famiglie non riescano ad avere di che vivere.
La superficialità con cui i governi nazionale e regionale hanno affrontato la questione dell’abolizione del reddito di cittadinanza lascia sconcertati. Un grosso bluff di questa maggioranza, che avrà ripercussioni serissime sul nostro tessuto socio economico.
L’allarme lo ha lanciato da ultimo la CGIL Abruzzo – continua D’Andrea – ricordandoci che a due settimane dalla fine del RdC ci sono quasi 30mila persone nella nostra regione che dovranno fare i conti con questa scellerata decisione: persone – dice D’Andrea – che non avranno più i soldi per le spese quotidiane, per le bollette, per curarsi e per tutto il resto.
Dove diavolo sono i corsi di formazione, dove sono i posti di lavoro assicurati da Roma e che sarebbero dovuti magicamente apparire? Niente, ad oggi nessun risultato.
Il Natale è alle porte – conclude l’esponente pentastellato -, ma il regalo questo governo e questa maggioranza l’hanno già fatto, all’Abruzzo e al Paese, dicendo a milioni di famiglie “arrangiatevi e continuate a vivere nell’incertezza”, l’importante è che non vi sediate sul divano”.
Un vero e proprio pacco, non c’è che dire, rifilato con arroganza a chi è in difficoltà».