Il Museo Arti e Mestieri di Cosenza accoglie le opere di Eugenio Carbone e celebra un famoso figlio della terra di Calabria
Andrà avanti fino al 29 dicembre p.v., la mostra “Eugenio Carbone. Un genio tra ago e pennello” che è stata inaugurata il 21 presso il Museo di arti e Mestieri in Corso Telesio 17 a Cosenza.
Artista calabrese, nato a Mendicino, Eugenio Carbone avrebbe compiuto quest’anno 90 anni e proprio in occasione di questa ricorrenza la famiglia si è adoperata affinchè la sua arte, sartoriale come artistica, non vada persa ed ha così organizzato una serie di mostre e convegni che si sono tenuti in diversi luoghi d’Italia, facendo coincidere gli eventi con la presentazione di un libro – a lui dedicato – che porta lo stesso titolo della mostra “Eugenio Carbone. Un genio tra ago e pennello”, scritto da Daniela Rossi ed edito da Cleup e che verrà presentato il 28 dicembre alle 17:30 alla presenza della Commissione Cultura presieduta dal Dott. Domenico Frammartino, preceduto da un video messaggio di Osvaldo Bevilacqua.
Nella mostra sono esposte circa 90 opere – sartoriali e pittoriche – che raccontano sia il percorso artistico compiuto dall’eclettico Carbone sia il clima culturale che muoveva l’arte e la moda dagli anni ’50 fino ad oggi.
Non è di poco conto la presentazione delle opere e del libro presso Cosenza; è come se l’artista fosse tornato nella sua terra per mostrare, senza superbia ma con grande orgoglio, quello che ha realizzato in tanti anni, pur lontano ma sempre con la Calabria e la sua Mendicino nel cuore e nella testa.
E così non ci meraviglia che all’interno dell’esposizione sia possibile ammirare scorci di Cosenza, Mendicino, Venezia e Roma riprodotte da Carbone con varie tecniche ma anche abiti in miniatura, creazioni sartoriali di alta moda, collocati su manichino a cui Eugenio Carbone ha dedicato studio e lavoro per giungere infine – insieme a suo genero Paolo Losito – alla pubblicazione del trattato “Fondamenti di stilismo e modellismo per la progettazione libera su manichino” un metodo didattico ideato per la formazione dei giovani stilisti al quale è abbinato un mini manichino da lui brevettato.
Alcuni degli abiti in esposizione vengono dall’archivio storico della Famiglia Carbone, come quelli concessi alla regista Caterina Misasi per realizzare il cortometraggio “Cosenza in testa” in cui la protagonista Vera Dragone ha indossato alcuni vestiti appartenenti alla collezione presentata nelle sale di Palazzo Barberini a Roma,nel 1987; altri sono creazioni sartoriali di Alta moda in miniatura, che riproducono fedelmente e con grande maestria due abiti di Sorelle Fontana realizzati negli anni ’50 per Linda Christian e Ava Gardner e in un’altra sala sarà possibile ammirare anche le opere pittoriche di Ginevra Losito Carbone, nipote dell’artista, che ha realizzato per il cortometraggio “Cosenza in testa” il “Costume del Pavone” liberamente ispirato ad una precedente opera del nonno.
Cosenza e il M.A.M. concludono, come anticipato in apertura di articolo, una serie di eventi che hanno riproposto il genio artistico e sartoriale di Eugenio Carbone. Dalla Sacripante Art Gallery di Roma, evento inserito nel calendario AltaRoma, alla Sala Zuccari del Senato dove, su iniziativa della Senatrice Lavinia Mennuni, con la moderazione di Giovanni Trotto, è stato presentato il libro di Daniela Rossi alla presenza delle eredi delle Sorelle Fontana, di Caterina Misasi, della Vicesindaco di Ovindoli Michela Tatarelli e delle rappresentanze delle scuole presso le quali Carbone aveva insegnato; da Ovindoli dove, Marianna D’Ovidio ha dato vita alla presentazione della biografia, con il patrocinio del Comune, alla presenza del Sindaco Angelo Ciminelli, fino a giungere a Cosenza, dove tutto ha trovato la sua originaria culla. Si tratta a ben vedere, di una naturale conclusione che rappresenta la giusta celebrazione che ciascuna terra dovrebbe riservare ai suoi figli i quali, partiti in cerca di fortuna e perché no? gloria, hanno tenuto fede alle loro passioni e hanno raggiunto obiettivi e vette, diventando famosi certamente, ma onorando degnamente i loro natali e i loro luoghi natii.
Dagli inizi presso Mendicino (CZ), Eugenio Carbone è diventato, una volta trasferitosi a Roma, un abile modellista, fine figurinista, sarto di eccellenza ed anche apprezzato pittore. Ha letto, interpretato e realizzato i cambiamenti di un’epoca creando abiti dalle originali ed eleganti soluzioni tecniche e artistiche, al di là dei tradizionali dettami accademici.
Senza mai smettere di studiare e cercare nuove soluzioni, è giunto a formalizzare un metodo innovativo di progettazione libera su manichino che coniuga: teoria, tecnica e applicazione pratica nell’ambito dello stilismo, del modellismo e dell’alta sartoria.
Ha lavorato per Germana Marucelli, Sorelle Fontana e Renato Balestra ed ha insegnato nelle più importanti scuole di moda della Capitale, percorrendo una vita – quasi fantastica – che è stata sapientemente narrata da Daniela Rossi nella sua biografia, raccogliendo dalla voce del Maestro, ricordi e testimonianze di un lungo arco di vita che va dalla Seconda guerra mondiale ai primi anni del nuovo millennio.
Oggi, è la sua famiglia – sua moglie Donna Eleonora, sua figlia Susy, suo genero Paolo Losito e sua nipote Ginevra – a proseguire l’impegno artistico di Eugenio sollecitando, attraverso la presentazione delle sue opere, le nuove generazioni affinché prendano in mano la sapiente eredità e portino avanti l’alto livello artistico ed estetico che da tanti anni ha guadagnato la moda e l’alta moda italiana nel mondo.