Rinnovato l’antico rito della transumanza di Natale tra Abruzzo e Puglia
FOGGIA – Far rivivere una tradizione che rischia di sparire. Impegnarsi per valorizzare saperi antichi di cui la provincia di Foggia è scrigno.
È l’impegno di due imprese del Foggiano che ancora ripercorrono i rituali legati alla transumanza ovvero lo spostamento delle greggi che percorrono gli antichi tratturi. Quella di Natale si è conclusa ieri, in ritardo rispetto agli anni scorsi a causa delle temperature miti.
L’azienda di Michele Turco ha spostato le pecore da masseria Signoritto alle prime propaggini del Gargano, mentre l’impresa di Cristoforo Carrino, ha mosso le greggi da San Vito, sui monti Dauni, a masseria Pavoni in località San Giusto.
Il cammino delle greggi si svolge su due tratturi che portavano dall’Abruzzo in Puglia: si tratta del tratturo Magno e del tratturo Pescasseroli Candela.
Vivere la transumanza “significa attraversare paesaggi unici, caratterizzati da grandi spazi, siti archeologici, storici e religiosi, altrimenti non raggiungibili”, fanno sapere gli organizzatori evidenziando che si crea “una rete reale di mobilità lenta e un’eccellente proposta turistica, ambientale e culturale”.
La transumanza della famiglia Carrino è supportata dall’associazione tratturi e transumanze ed è patrocinata da Amodo, l’Alleanza per la mobilità dolce, da Aipai, l’Associazione italiana per il patrimonio archeologico industriale e Italia Nostra.