Tua-sindacati. Il 2024 si apre con la contrapposizione su lavoro e gestione del servizio. Per De Angelis si prospettano proteste e agitazioni
L’AQUILA – Il 2024 potrebbe aprirsi con una dura vertenza sul sistema trasporti pubblici che vedrebbe contrapposti la Tua del Presidente Gabriele De Angelis da un lato, e tutti i sindacati di settore, dall’altra.
Accordi saltati, affidamenti e sub-affidamenti di servizi, questioni inerenti i lavoratori, tutto al momento tiene distanti le parti, tanto che i sindacati hanno chiesto l’incontro in Prefettura, tenutosi qualche giorno fa, e ora scrivono al Presidente della Regione, Marco Marsilio, iniziando ad adombrare una stagione di agitazioni e proteste.
Questa la nota di Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uil Trasporti e Faisa- Cisal, a firma di Aurelio Di Eugenio, Andrea Mascitti, Vincenzo Marcotullio e Luciano Lizzi.
“Il trasporto pubblico gioca un ruolo fondamentale nella mobilità dei cittadini abruzzesi e la sua operatività è cruciale per garantire un tessuto sociale ed economico sano.
Il 15 dicembre 2023 le Segreterie Regionali: Filt Cgil, FIT Cisl, UILtrasporti e Faisa Cisal, fallito il primo incontro in azienda dove hanno trovato un muro di gomma, hanno comunicato formalmente l’apertura delle Procedure di raffreddamento che apre a tutti gli effetti una vertenza in merito alle scelte assunte in maniera unilaterale in primis sul tema dei sub affidamenti.
Chi scrive, porta all’attenzione dei cittadini Abruzzesi, un nuovo capitolato tecnico, dove si evince che dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2024, con “facoltà di proroga di un ulteriore anno” TUA, sub-affida dei servizi di linea a carattere marginale.
Segnaliamo che se da un lato la Regione Abruzzo incentiva il ripopolamento delle aree interne, dall’altro proprio l’Azienda Regionale dei trasporti, l’unica con un contratto di affidamento in House Providing, che le garantisce una solida possibilità di crescita e programmazione per 10 anni, svende il trasporto pubblico al miglior offerente togliendo posti di lavoro alle aree interne abruzzesi in favore di piccole partite iva che vengono da fuori regione costrette ad utilizzare anche pensionati per abbassare il costo del lavoro pur di rientrare nei bandi di gara, un gap creato proprio da Tua che continua a disagiare zone già impoverite dall’orografia del territorio.
Nella mobilità che deve tendere all’intermodalità è l’offerta stessa che genera domanda e negare alla collettività abruzzese un trasporto pubblico degno di nota, legato ancora a vecchie logiche di trasporto esclusivamente scolastico, significa impedirne lo sviluppo e la crescita.
L’Azienda dei Trasporti Abruzzese TUA ha assunto una linea, in contrasto con la sostenibilità e del green che dice di perseguire nei suoi momenti pubblici: continua a percorrere oltre 1 MILIONE DI KM a vuoto, prodotti dalle sedi soppresse o accorpate, con mezzi anche di 20 anni che congestionano il traffico e inquinano inutilmente (oltre a depauperare strade e parco mezzi)
Vi sono una pletora di provvedimenti discussi con le organizzazioni sindacali mai attuati o passati direttamente nell’ultimo cassetto della scrivania dell’amministrazione della società:
- assunzione di personale viaggiante;
- assunzione di meccanici e di personale addetto alla vestizione turni;
- adeguamento del personale da part-time a full-time;
- istituzione di un Fondo Sinistri che avrebbe risolto definitivamente il risarcimento di eventuali danni ai mezzi da parte dei conducenti;
- altre mancanze riportate nel verbale del 15/12/2023.
Tutto ciò ha determinato la chiusura della prima fase di raffreddamento con esito negativo. Le mancanze sono davvero troppe.
I cittadini Abruzzesi non possono rinunciare ad un trasporto pubblico locale adeguato alle moderne esigenze di mobilità e, per tali motivi, le scriventi sono costrette a passare alla seconda fase delle Procedure di Raffreddamento e Conciliazione nei confronti di un’azienda pubblica che, pur predicando bene, tende a razzolare male ledendo anche le esigenze dei contribuenti della regione con la continua soppressione di servizi indispensabili a causa delle inadempienze relative all’organico”.