Aumento di indennità alla giunta di Capistrello. Il Tar annulla la delibera. L’opposizione: “Una storia cominciata male e finita peggio”
CAPISTRELLO – Il Tar del Lazio ha detto no all’aumento delle indennità per i componenti della Giunta comunale di Capistrello del Sindaco Franco Ciciotti.
La vicenda, iniziata a metà del 2022, fu oggetto di contestazioni e iniziative varie, compreso il ricorso al Tar, da parte dell’opposizione, che contestava la legittimità stessa del provvedimento.
La giunta, infatti, aveva proceduto all’aumento considerando il dato della popolazione del centro rovetano superiore ai 5.000 abitanti. Dato che, invece, secondo i dati dell’anagrafe, sarebbe stato leggermente sovrastimato, ma quanto bastava da far finire Capistrello sotto ai 5.000 abitanti.
Fra una polemica e un’altra e scambi di accuse reciproci, si è arrivati al pronunciamento del Tar che ha definitivamente annullato, eccetto un possibile, ma improbabile, ricorso al Consiglio di Stato, la delibera e, quindi, revocato i suddetti aumenti di indennità a Sindaco e assessori comunali di Capistrello.
La nota dei consiglieri di opposizione al Comune di Capistrello
“Finalmente è finita la storia delle famose indennità degli amministratori del Comune di Capistrello. Il Tar del Lazio si è pronunciato l’11/01/2024 respingendo il ricorso del Comune e quindi, inostri attenti amministratori, adesso sanno perfettamente cosa fare!
Infatti magicamente oggi è stata pubblicata all’albo pretorio una nota protocollata il 28/12/2023 (probabilmente finita nel dimenticatoio per ben 16 giorni e ricomparsa solo dopo la pubblicazione della sentenza) nella quale i nostri solerti amministratori“… richiedono di procedere alla corresponsione delle relative indennità fatto salvo il conguaglio positivo o negativo, che dovesse emergere dal ricalcolo delle spettanze” e continua nell’ultimo capoverso che “… qualora la sentenza dovesse dare ragione al Comune di Capistrello, le indennità provvisorie applicate per l’anno 2022 dovranno essere restituite in toto agli attuali amministratori”.
E no cari amministratori la sentenza rigetta il ricorso del Comune e quindi dovete restituire quanto inopportunamente percepito da gennaio a settembre 2022! La lettera pubblicata oggi dagli attenti amministratori sembra quasi una pezza da voler mettere ad un buco di cui si aveva piena contezza fin dal 2021!
Ebbene sì, con delibera di Consiglio del 25/09/2021 i nostri consiglieri di maggioranza approvavano il DUP 2022-2024 senza “notare” l’errore che c’era sul conteggio degli abitanti, evidentemente nessuno di loro sa fare addizioni e sottrazioni, nemmeno coloro per i quali i numeri profumano.
Già li un bambino delle scuole elementari avrebbe visto che il risultato non era 5001! Ma c’è di più. Durante questi mesi di botta e risposta, a suon di mail e di richiesta di documenti, nessuno sembrava avere traccia della famosa PEC del 19/04/2022 che l’Istat ha sempre citato nei suoi scritti e perfino nelle memorie difensive durante il ricorso al Tar nel quale è stata trascinata.
Si legge proprio nelle memorie difensive che è stato il comune, con PEC del 19/04/2022 a comunicare che il numero di abitanti di Capistrello al 31/12/2020 erano 4923 e pertanto l’Istituto di statistica si chiedeva che fondatezza avesse questo ricorso.
Nonostante fossero perfettamente edotti della situazione, a settembre 2022 si deliberano un aumento delle indennità come se fossimo un comune con più di 5000 abitanti con aggravio di spesa sulle casse comunali per quasi 80.000 euro!
Non contenti, per dilatare i tempi di restituzione (di cui erano perfettamente consapevoli) hanno deciso di fare ricorso al Tar spendendo altri soldi dei cittadini (circa 7500 euro).
Ora che la storia è finita, “alla luce della sentenza, applicando le doverose e inconfutabili tariffe” è opportuno che restituiscano immediatamente quanto indebitamente percepito e, vista la piena consapevolezza dei fatti prima ancora del settembre 2022, rimborsino il Comune delle inutili spese legali che sarà costretto a pagarebper volontà di chi voleva tutelare esclusivamente i propri meschini interessi personali!
Ma se nessuno avesse fatto notare il grave errore commesso avrebbero continuato a prendere indebitamente le indennità non spettanti?”. I consiglieri di minoranza Dina Bussi, Chiara Di Felice e Vittorio Silvestri