Luci ed ombre dell’amore sul palco del Teatro dei Marsi di Avezzano: filo diretto tra studiosi e ragazzi per imparare ad amare in modo sano
Dal Comune di Avezzano riceviamo e pubblichiamo:
AVEZZANO – “Sul palco del luogo “punta di diamante” della cultura avezzanese, ieri, l’ideatrice del convegno a tema, la dottoressa Emanuela Scipioni (maestra, laureata in filosofia e attrice) ed Adelmo Di Salvatore, eccellenza della Marsica nel campo della lotta alle dipendenze, con il servizio del Centro Ser.D. di Avezzano. I due, di fronte ad una platea e una galleria gremitissime, hanno inaugurato la prima edizione del Festival dedicato interamente ai giovani e alle loro emozioni, dal titolo “Verità, amore e bellezza”. Affianco a loro, oltre alle autorità regionali, il primo cittadino Giovanni Di Pangrazio che ha salutato tutti gli studenti presenti.
L’evento è stato patrocinato non solo dal Comune di Avezzano, ma anche dalla Regione Abruzzo, dall’Unicef, dalla Pro Loco e dell’associazione Ambecò.
La mattinata di riflessioni, spunti e storie di vita vera, è stata incentrata sulle possibili connessioni e sulle evidenti differenze tra amore e possesso. Relatori di prestigio e di assoluta competenza si sono alternati sul palco con un format che ha ricordato la diffusissima e internazionale formula del TED talks. In maniera, quindi, dinamica e coinvolgente, tutti i vari studiosi ed esperti channo lanciato e lasciato messaggi diretti ai ragazzi.
Da Don Antonio Allegritti, sacerdote e filosofo, allo psicanalista Alessandro Bellotta, dallo scrittore Federico Cimaroli (da re della movida riccionese a ricercatore spirituale) al più grande grecista italiano dei tempi moderni e autorevole esperto della Sapienza Greca Angelo Tonelli.
E, per concludere, indelebili i contributi del filosofo Daniele Laganà e del professor Antonio Tamburello, noto psichiatra, cognitivista, fondatore dell’Istituto ‘Skinner’ e autore di importanti articoli scientifici nonché divulgatore di grande prestigio.
“L’amore è addirittura più rigoroso della giustizia, perché le leggi dell’amore tengono conto del cuore e delle emozioni. – ha affermato, nel suo intervento, Don Antonio Allegritti – Un giorno, un grande filosofo e matematico, inventore della calcolatrice, scrisse “il cuore ha le sue ragioni, che la ragione non può comprendere”. Agire, quindi, secondo il cuore non significa agire senza ragione, ma con una ragione ancora più grande. Chi ama, infatti, ragiona meglio”.
Concentrato sulle origini del narcisismo nella società moderna, l’intervento successivo dello psicanalista Bellotta. “La verità, l’amore e la bellezza hanno una relazione circolare e raffigurano anche tre divinità, – ha detto – ovvero Apollo, Eros ed Afrodite. Tre temi e tre divinità, quindi, che devono dialogare tra di loro all’interno di una dimensione di amore puro, autentico e luminoso. La bellezza è un termine oggi fin troppo abusato e non si racchiude affatto nell’adattamento ai canoni preconfezionati. Non è nemmeno un’immagine patinata ed esibita, spesso volgarmente, sui social. La bellezza, quella che arriva dalle profondità della psiche, non cerca riconoscimenti attraverso i like, poiché ha un suo senso interno, sacro e profano. Ma dove vive la vera bellezza? Ha una dimora naturale nell’arte, nella cultura e nell’amore, il quale non deve essere mai confuso con il possesso e con la sua dittatura”.
Infine, il professore ha raccontato ai ragazzi i miti di Narciso, giovane di una bellezza straordinaria che rifiutava l’amore, e di Eco, ninfa dei boschi innamorata di Narciso, condannata a ripetere le ultime parole degli altri.
Un momento davvero toccante è stato quando la moderatrice Emanuela Scipioni si è avvicinata al grecista Angelo Tonelli con un fiore: “Da bambina – ha detto – credevo che il fiore fosse tra le più fragili creature al mondo, invece crescendo mi sono accorta che il fiore non è fragile quanto l’uomo, poiché esso, aprendo i petali, diventa la migliore manifestazione di sé”.
Tonelli ha esortato i ragazzi a chiudere gli occhi per un minuto per pensare. “Se le nostre parole sono poche e rudimentali, – ha spiegato – tali saranno anche i nostri pensieri. Diventare ciò che si è significa attraversare la vita come occasione per espandere la coscienza e la consapevolezza”.
Il Festival, infine, si è proposto di consegnare ai giovani nuove chiavi di lettura e nuove informazioni culturali sui temi dell’amore, delle relazioni tra individui, dell’eros, del patriarcato e del possesso, invitandoli a ragionare su effetti, conseguenze e significati.
“Amore è sacro poiché, attraverso la donazione reciproca degli innamorati e la loro dedizione assoluta, l’uomo può vincere l’egoismo e ritrovare la propria essenza: questo è il segreto della vittoria sulla morte”, ha concluso il filosofo Daniele Laganà”.