Esordio in libreria per Davide Nanni, lo chef star dei social che prepara le ricette abruzzesi nei boschi

ANVERSA DEGLI ABRUZZI –  “E’ un libro di ricette, ma anche della mia storia, di come sono arrivato a essere il Davide di oggi.

Sono un ragazzo di un paesino di 15 abitanti che dopo le superiori è andato a lavorare fuori in ristoranti importanti.

Ho incontrato approcci di lavoro abbastanza difficili, ambienti rigidi, dove mi mancava quell’umanità a cui sono sempre stato abituato a casa. Oggi i giovani mi scrivono e mi ringraziano di essere un esempio, quello di non mollare mai”.

Così all’ANSA Davide Nanni, lo chef abruzzese che due anni fa, a febbraio 2022, ha pubblicato il suo primo video ‘wild’ di una lunga serie, spopolando sui social: in ginocchio, armato di tronchi, rametti e semplici utensili da cucina, prepara ricette abruzzesi nei boschi.

Il 32enne di Castrovalva, frazione di Anversa (L’Aquila), è arrivato a contare 300mila follower su Instagram, ma oggi non è più solo social e tv.

Dal digitale, lo chef passa a sperimentare l’analogico con ‘A sentimento. La mia cucina libera, sincera, selvaggia’ (Mondadori Electa, 216 pp., 22,90 euro): il suo primo libro già preordinabile, in uscita nelle librerie il 27 febbraio.

Tra le ricette riportate nel volume, anche la carbonara d’Abruzzo, una rivisitazione del piatto romano in chiave abruzzese: “Secondo me infatti, se questo piatto fosse stato inventato nella mia regione, l’avrebbero fatto con l’agnello al posto del guanciale”.

Ma al di là delle ricette, uno dei messaggi che cerca di diffondere è “l’unione fa la forza”: “Una regione che stimo tanto – prosegue infatti – e che vorrei che gli abruzzesi ammirassero è il Trentino, perché lì hanno una catena di comunicazione e di lavoro di squadra tra ristoranti, alberghi e altre strutture ricettive, all’insegna della collaborazione, non della distruzione.

In Abruzzo siamo fantastici con gli ospiti, con i clienti, ma tra di noi che dovremmo creare business siamo degli squali, ci mettiamo i piedi in testa per paura che uno lavori più di un altro.

Nella mia locanda a Castrovalva ho solo 25 posti e ai clienti cui devo rispondere ‘è tutto pieno’ consiglio sempre qualche ristorante nei paesi dei dintorni, a Sulmona, Anversa, Scanno, Villalago”.